Se ne parlava da tempo ma ora sembra che l’idea della tassazione sugli extra profitti per alleviare la situazione dell’energia elettrica si stia concretizzando.
Per il momento sembra trattarsi solo di una bozza, della quale però se ne parla già da mesi. Sarebbe questa la decisione del Governo volta ad arginare l’emergenza dei prezzi relativi all’energia elettrica nelle case e nelle aziende di tutti gli italiani.
Un colpo inferto dall’inizio dell’anno che ha messo al tappeto molti italiani dopo anni di pandemia e di crisi lavorativa. Il Governo stava valutando diverse possibilità per risolvere il problema degli altri prezzi di energia elettrica e la tassazione degli extra profitti era una possibile soluzione che giù si vociferava da tempo.
L’obiettivo avrebbe basi ragionevoli ma ovviamente le multinazionali che sarebbero chiamata a pagare non sono d’accordo che si tratti di una soluzione adeguata. C’è chi parla addirittura di una misura che potrebbe essere definita anticostituzionale, ma l’ipotesi della tassazione va avanti.
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Si tratta di una manovra economica volta a far rientrare nelle casse dello Stato somme di denaro che potrebbero essere utilizzate per aiutare chi è più in difficoltà. Si applicherebbe una tassa del 10%, per quelle aziende che superano i 5 milioni, sugli extra profitti di produttori e rivenditori di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi.
Con questa nuova misura lo Stato prevede un rientro di circa 4 miliardi che saranno convoluti, in base ai requisiti, alle richieste e ad altri fattori discriminanti, a quei cittadini che ne hanno bisogno per pagare le bollette. Per il momento gli occhi sono puntati sulle grandi aziende come Eni e Enel, mentre sembra che altre saranno escluse dal pagamento.
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Infatti una prima differenziazione sarà fatta in base all’attività dell’azienda di produrre o distribuire energia. Sembra che saranno esonerati per il momento coloro che si occupano solo del trasporto di energia e quindi potrebbero essere escluse aziende come Snam, Terna e Italgas.