I rifiuti non si fermano ma a fermarsi potrebbero essere le soluzioni per smaltirli. Un mestiere saprebbe come poter risolvere il problema.
Nonostante attualmente il mondo, e quindi anche il nostro Paese, è afflitto da gravi problemi con conseguenze imminenti, tutti conoscono il problema dell’inquinamento che da anni preme sul Pianeta. Ci sono vari tipi di inquinamento e tra questi vi si nasconde anche quello che sembra essere già gestito e controllato.
Infatti i rifiuti che escono da ogni abitazione, ufficio, impresa, azienda, condominio, confluiscono tutti verso un qualche centro di smaltimento. Il problema è che i rifiuti sono sempre di più e smaltirli è sempre più complicato. Da qui si generano sempre più casi di malfunzionamento dei sistemi che non fanno altro che danneggiare ancora di più l’ambiente.
A prendere parte a questo meccanismo vi è un mestiere che potrebbe anche trovare nuove soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti. Non solo quelli soliti che tutti producono quotidianamente ma anche di quelli tossici e dannosi, per l’ambiente e per l’uomo.
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Il chimico ambientale è quella figura professionale che si occupa di analizzare i processi naturali presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Ovviamente il suo lavoro prevede anche di considerare gli interventi prodotti dall’uomo in tali processi naturali. Quindi il chimico ambientale opera con finalità di prevenzione, conservazione e bonifica dell’ambiente.
Nel lavoro che prevede lo smaltimento di rifiuti la sua presenza è a dir poco indispensabile. Il suo compito inizia con la definizione analitica del tipo di rifiuto e continua con la conseguente assegnazione del corretto codice CER e delle operazioni previste dalla normativa per lo smaltimento o le possibili operazioni di recupero o riutilizzo.
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Un lavoro accurato, svolto con impegno e dedizione può anche portare a escogitare nuovi metodi che possono rivoluzionare il modo di smaltire i rifiuti per avere un mondo più sano in cui vivere. Viste le sue abilità e la sua importanza il chimico ambientale può percepire in media tra i 30.000 e i 40.000 euro all’anno.