Il Governo italiano ha deciso di dare il suo contributo per intervenire sull’aumento di benzina, gas e luce. Ecco nel dettaglio cosa prevedono le misure e quali sono state le reazioni.
I rincari di gas e benzina stanno mettendo a dura prova le famiglie. Un allarme che è stato per fortuna colto dal Governo che ha voluto attuare delle misure, atte ad evitare una vera e propria catastrofe economica.
In primis Draghi ha annunciato la diminuzione di circa 25 centesimi del prezzo del carburante. Un’ottima notizia se si pensa che inizialmente era prevista una diminuzione di soli 10 centesimi.
Una diminuzione che si pensa possa diventare effettiva a partire da martedì 22 marzo. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale ci sarà lunedì 21 marzo e, di conseguenza, l’entrata in vigore della misura è fissata giorno successivo.
Discorso diverso, invece, per le altre norme atte a limitare il costo della bolletta di luce e gas. Anche su questo aspetto il Governo ha voluto dare il suo contributo con agevolazioni per le famiglie che hanno un isee inferiore a 12 mila euro.
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Misure che si aggiungono a tutte una serie di agevolazioni fiscali ad imprese e aziende toccate in prima persona dai rincari di gas ed elettricità.
Diverse sono state le reazioni da parte del mondo politico e dei lavoratori. Il segretario PD, Letta, ad esempio, ha lodato le misure, sottolineando che bisogna essere pronti adottarne di nuove.
Non sono mancate aspre critiche per quelle che sembrano delle misure totalmente insoddisfacenti.
Il M5S iavrebbe voluto più coraggio, soprattutto per quanto riguarda il rincaro delle bollette energetiche che colpiranno le famiglie e le industrie italiane.
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Il Governo Draghi è finito sotto accusa anche per la durata delle misure, per ora fissata a 30 giorni. A tal proposito, però, il premier ha già fatto sapere che probabilmente si arriverà fino al 30 aprile.
Una brutta botta per l’Assopetroli e l’Assoenergia, società che stoccano e distribuiscono il carburante. Secondo le società, il carburante già presente sul territorio italiano è stato valutato con le accise precedenti e la diminuzione di 25 centesimi non farà altro che svalutare il prodotto. Per questo, le società sperano e richiedono a loro volta un incentivo per non chiudere in perdita.