In queste settimane migliaia di cittadini stanno ricevendo, via Posta, la Busta Arancione INPS: di che si tratta, come si legge e a che serve
Nel decennio che va dal 2020 al 2030 si stima che saranno milioni gli italiani che andranno in pensione. Del resto parliamo della generazione del cosiddetto Baby Boom, quelli nati nel periodo del primo grande salto economico del PIL del Paese.
Un dato per tutti. Nel biennio 1964-1965, in Italia, sono nati oltre un milione di bambini; bambini che, tra pochi anni, raggiungeranno l’età pensionabile. Al fine di tenerli informati e di valutare un corretto equilibrio tra entrate ed uscite l’INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha attivato un servizio informativo molto interessante ed efficace.
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Parliamo del servizio legato alla Busta Arancione, una comunicazione speciale inviata dall’INPS via lettera che da circa 10 mesi migliaia, anzi milioni di cittadini, stanno ricevendo nella propria cassetta postale. Ma di che si tratta? Vediamo il dettaglio.
Busta Arancione INPS: come si legge
La Busta Arancione INPS è il resoconto del servizio Pensione Futura, un servizio che genera una simulazione, ponderata, di quello che potrebbe essere l’importo della propria pensione.
Una simulazione che, si basa su tre fattori. Il primo sui contributi versati fino ad oggi, il secondo la proiezione dei contributi che verranno versati fino all’età pensionabile ed il terzo un calcolo previsionale sulla crescita del Prodotto Interno Lordo italiano ed il relativo impatto sullo stipendio.
La busta arancione, in versione cartacea, congela il dato e la previsione al momento dell’invio. Il servizio presente nel sito dell’INPS, ed al quale si accede tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che nel giro di 24 mesi sarà obbligatorio per tutti i dialoghi tra cittadino e Pubblica Amministrazione, è invece dinamico ed aggiornato costantemente.
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Da segnalare, infine, che si può simulare la propria pensione per una sola cassa alla volta e pertanto non tiene conto dei cumuli. La simulazione si basa su una crescita costante dell’1,5%.
Un dato stimato al ribasso ma che, ovviamente, non tiene conto di situazioni eccezionali come la pandemia da coronavirus covid-19 o come la guerra tra Russia ed Ucraina. Al variare, in salita o in discesa, di tale valore, varia, di conseguenza, il dato della pensione simulata.