Congedo obbligatorio di paternità nel 2022 la misura diventa strutturale e indipendente dal congedo di maternità.
Il congedo obbligatorio di paternità nel 2022 diventa un beneficio strutturale per i padri lavoratori dipendenti senza più necessità di rinnovo annuale. Tale misura riguarda anche i padri adottivi, affidatari o collocatari.
I padri possono usufruire di 10 giorni di astensione dal lavoro distribuiti a discrezione del beneficiario. Entro i primi 5 mesi dalla nascita del bambino, o dall’ingresso in famiglia o in Italia, nel caso delle adozioni nazionali o internazionali, oppure dalla data di affidamento o collocazione. L’indennità riconosciuta è pari al 100% della retribuzione giornaliera.
A seguito delle modifiche introdotte dalle legge di Bilancio nel 2022 il diritto al congedo obbligatorio di paternità è un diritto autonomo del padre e si affianca in aggiunta a quello previsto per la madre e la sua concessione è indipendente dal congedo per maternità. Tale misura è concepita per favorire il passaggio dalla conciliazione tra vita e lavoro che sino ad ora era a carico esclusivo delle donne ad un’effettiva condivisione dei ruoli.
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Questo congedo non va confuso con il congedo di paternità che può essere richiesto al posto del congedo di maternità e con la stessa durata. Il congedo obbligatorio di paternità nasce dalla legge Fornero all’interno della riforma del mercato del lavoro. In progressione si è passati dagli originali 2 giorni del 2016, passando dai 4, 5 nel 2018/2019 e poi ai 7 nel 2020. L’approdo è ai 10 giorni del 2022 che diventano strutturali.
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Il congedo facoltativo di paternità è un’ulteriore giornata lavorativa di cui usufruire in modo facoltativo e in alternativa al periodo previsto di astensione obbligatoria per la madre. Anche questa tipologia di congedo è stata resa strutturale dal 2022 e contrariamente al congedo obbligatorio non è un diritto autonomo del padre, ma viene condizionato dalle scelte della madre lavoratrice di non usare un giorno previsto dal congedo maternità. La domanda deve infatti contenere una dichiarazione della madre che rinuncia alla fruizione di un giorno del congedo maternità a lei spettante.