Tampon Tax. La Regione Lazio ha introdotto un sistema di cashback sull’acquisto di assorbenti e prodotti per l’igiene femminile: in cosa consiste e a chi è rivolto
Con la Legge di bilancio 2022 il governo Draghi ha abbassato l’IVA sull’acquisto di assorbenti dal 22 al 10%.
Tuttavia, la regione Lazio ha fatto un ulteriore passo in avanti divenendo il primo e unico territorio nel nostro paese a introdurre un sistema di cashback che prevede un rimborso di buona parte della tassa sui tamponi per il ciclo mestruale delle donne o degli uomini transgender F to M.
Numerosi paesi stranieri già da tempo non considerano gli assorbenti come merce di lusso; sono in molti ad aver abolito del tutto l’IVA o l’hanno ridotta al 5 e il 6%. Il Kenya è stato il primo paese al mondo a eliminare la tampon tax. In Francia l’IVA è al 5,5%, in Portogallo e nei Paesi Bassi al 6%, nel Regno Unito, in alcuni Stati degli Usa, Canada, Colombia, Libano Sudafrica, Rwuanda, India, Australia, Malaysia è stata completamente abolita, in Nuova Zelanda e Scozia gli assorbenti sono distribuiti gratuitamente.
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L’Italia è l’ultima ruota del carro su questa materia.
La proposta di legge regionale nel Lazio, avanzata l’8 marzo 2021, ha visto battersi in prima linea la consigliera del PD Sara Battisti che ha dichiarato: “Il ciclo non è un lusso. Abbiamo scelto questo slogan per la battaglia contro una tassa ingiusta. Essendo la prima Regione in Italia a promuovere una legge simile è stato più complesso trovare lo strumento adeguato”.
Ha poi concluso: “Abbiamo pensato quindi ad un cashback della differenza tra l’Iva che le donne ingiustamente pagano. Una misura importante e sono ovviamente felice che il consiglio si appresta ad approvarla”.
Come si accede al cashback? Basterà installare installare un’app sul proprio smartphone e caricare lo scontrino per dimostrare l’acquisto effettuato. Il risparmio dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 euro l’anno per ogni persona che ha diritto alla misura.
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É rivolta a oltre 570mila utenti in un’età compresa tra i 14 e i 50 anni ed è stata pensata principalmente per le fasce economiche più deboli della società, ossia per coloro che abbiano un Isee pari o inferiore ai 20mila euro.