Rossgram, simile in tante cose a Instagram, farà a disposizione da aprile ma è ancora ignoto se la piattaforma è aperta a cittadini non russi
Una volta di popoli volevano avere l’indipendenza da un altro Stato: parlare la propria lingua, avere delle leggi scritte e rispettate da tutti i cittadini, una propria moneta e un esercito. Insomma, tutte qugli elementi che rendono una Nazione uno Stato libero e sovrano.
Principi ai quali con gli ultimi avvenimenti i governanti russi non sembrano abbaracciare molto avendo invaso uno Stato riconosciuto come tale da altri, ma pare che oggi il concetto di indipendenza sia cambiato così tanto che anche quello tecnologico e dei social network sia fondamentale come avere un Parlamento proprio.
La Russia ha lanciato Rossgram, un Instagram russo dopo che Mosca ha limitato gli accessi alle piattaforma Meta quindi a Facebook, Whatsapp e appunto Instagram.
Il colore è uguale a quest’ultimo e anche le funzionalità sono simili, anzi, a sentire i programmatori che l’hanno presentato ne avrà altre di più. Ma quando sarà pronto? Confermata anche la data, il prossimo 28 marzo ma non per tutti, solo per i blogger. Chiuque voglia farlo dovrà poi aspettare aprile.
Non si sa ancora se i cittadini non russi che vogliano creare un profilo possano farlo. È chiaro perché che con ogni probabilità si vuole creare un nuovo strumento di censura.
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Rossgram, Mosca vuole creare un sistema di social alternativi
La Russia si sta isolando dal mondo e le sanzioni delle altre nazioni stanno potrebbero farlo ancora di più. Gli accessi alle grandi piattaforme sono limitate, anche per TikTok dei quasi amici cinesi.
Uno stato di cose che ha obbligato la Russia a creare soluzioni alternative digitali che hanno in Rossgram il primo passo di un progetto che potrebbe essere lungo e ricco di nuove creazioni. Un modello che potrebbe prendere ad esempio la Cina che ha un sistema di piattaforme social tutto suo, ma che si basano su tecnologie molto più sviluppate.
I fondatori di Rossgram sono Alexander Zobov e Kirill Filimonov. Il primo, ironia della sorte, ha studiato con Pavel Durov fondatore di Telegram che in questi giorni è un mezzo nelle mani dei resistenti ucraini che stanno comunicando con le chat tramite bluethoot e considerato uno dei personaggi inviso a Putin.
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Ha fondato anche Vkontakte dove venivano organizzati gruppi contro il presidente che Durov, dopo richiesta delle autorità, si era rifiutato di chiudere e di fornire i dati degli iscritti.