I bonifici online sono comodi per trasferire il denaro e c’è anche la certezza della tracciabilità ma bisogna tenere gli occhi bene aperti.
L’utilizzo dei bonifici bancari negli ultimi anni è aumentato tantissimo. Ormai tutte le aziende serie pagano in questo modo i propri dipendenti o i professionisti dei quali si avvalgono delle loro prestazioni.
Il metodo è incentivato dalle istituzioni e dallo Stato che ha messo in campo vari strumenti per far in modo che i soldi abbiano una tracciabilità e quindi combattere l’evasione fiscale.
I trasferimenti da un conto a un altro sono sicuri ma bisogna fare molta attenzione a non commettere errori. Chi paga deve stare attento se quella che ha ricevuto è una fattura falsa perché rischia un’indagine da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza poiché si tratta di un reato grave.
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È pericoloso anche per quanto riguarda il rimborso delle spese che non sono documentate. Per tale motivo è sempre importante giustificarle e chi invece deve rimborsare, deve pretendere che siano documentate per non incorrere in rischi con il fisco.
Se dovesse succedere di ricevere un rimborso o comunque soldi sul proprio conto senza aver mai avuto rapporti con chi ha fatto il bonofico, è opportuno segnalare il fatto alle autorità competenti.
Un altro capitolo nel quale bisogna muovere lentamente è il trasferimento di soldi tra coniugi. Quando i bonifici tra marito e moglie sono continui e con cifre importati, ciò attira controlli e si è esposti a controlli fiscali.
Ovviamente non è illegale trasferire soldi tra moglie e marito ma anche in questi casi è sempre opportuno specificare il motivo. In generale, il trasferimento di cifre considerevoli e sempre alla stessa persona può attirare le autorità preposte al controllo.
Il campo dove i controlli si fanno più serrati è nel trasferimento di soldi tra paesi diversi. Se nel caso di coniugi con cifre basse le possibilità di approfondimento sono quasi pari a zero, con l’estero le cose cambiano e le autorità mettono sotto la lente d’ingrandimento anche le piccole cifre.
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In questo caso a intervenire sono le norme antiriciclaggio che consentono agli istituti bancari di chiedere ai clienti di chiarire i bonifici ricevuti, quindi sono direttamente le banche che intervengono.