Tasse ed evasione: l’ex sindaco della città partenopea senza peli sulla lingua contro la storia istituzione e il suo successore
Luigi De Magistris in versione attaccante. L’ex sindaco di Napoli che ad ottobre è rimasto fuori anche dal Consiglio regionale della Calabria (si era candidato a governatore) su Instagram si erge in difesa della città natale contro la solita vulgata che vuole il capoluogo campano come teatro di grandi evasioni e punta il dito contro una storica istituzione cittadina e di tutto il meridione.
L’ex primo cittadino afferma che il principale evasore di Napoli è l’Università Federico II con un debito di 13,8 milioni di euro. E chi era l’ultimo rettore dell’Ateneo prima dell’attuale? Gaetano Manfredi, oggi suo successore a Palazzo San Giacomo.
C’è lo stereotipo dei napoletani come popolo di furbetti, prosegue sul social De Magistris, accusando che spesso non vengono specificati chi sono gli evasori. Così facendo, spiega, si tutelano “i potenti” e le istituzioni”, così da dare la colpa a tutta la comunità.
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In relazione agli anni di imposte tra il 2012 e il 2020, sono 154 milioni di euro i crediti che spettano a Napoli da parte di 285 enti privati e pubblici mentre ammontano a 16 milioni di euro di 93 persone fisiche.
Questi i conti descritti da De Magistris su Instagram ma leggendo i commenti al post molti napoletani non apprezzano. Sono in tanti che evidenziano come sia tardivo far emergere ora questo dato e a loro volta attaccano l’ex sindaco per aver “addandonato” la città negli ultimi mesi della legislatura perché impegnato nella campagna elettorale in Calabria.
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De Magistris risponde che il problema era già noto e che in parte la sua amministrazione ha recuperato i crediti dovuto e dove non è riuscita a farlo ha intrapreso le vie legali.