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Attualità

Pane e pasta, il prezzo schizza vertiginosamente: l’analisi di Assoutenti

Pubblicato da
Marco Sparta

Con l’aumento dei costi dell’energia anche quello di pane e pasta è cresciuto vertiginosamente: di quanto è cresciuto mediamente il prezzo secondo l’Assoutenti.

(jacqueline macou – Pixabay)

A causa dell’aumento del costo dell’energia è cresciuto anche il prezzo di beni di prima necessità come pane e pasta. Una situazione aggravatasi poi a seguito della guerra in Ucraina che ha innescato l’ascesa delle quotazioni delle materie prime.

Un dato sconfortante, quindi, quello messo in luce da Assoutenti che ha effettuato un raffronto tra le varie città italiane relativamente ai prezzi di pane e pasta.

Assoutenti, vertiginoso aumento del prezzo di pane e pasta: i dati

(PublicDomainPictures – Pixabay)

Purtroppo il prezzo di pane e pasta è salito vertiginosamente. A spiegarlo la Assoutenti che ha messo a raffronto come il costo di questi beni di prima necessità sia variato – nelle diverse città italiane- a seguito dell’aumento dei costi dell’energia e del conflitto in Ucraina.

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Secondo il rapporto, riferisce l’Ansa, Ferrara sarebbe il Comune italiano ove la spesa avrebbe raggiunto i livelli più elevati della penisole. Secondo le rilevazioni del Mise, infatti, il prezzo massimo al kg si attesterebbe sui 9,8 euro, con un prezzo medio di 5,31 euro al kg. Subito dopo Forlì, dove il prezzo massimo sarebbe di 9 euro al kg mentre quello medio 4,37 euro. Non da meno Venezia con 8,5 euro il massimo e 5,52 il medio. Ma a sforare la soglia dei 6 euro sarebbero numerosi centri da Nord a Sud: Milano, Bari, Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano.

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Le città, invece, dove i prezzi sarebbero rimasti più contenuti sono Napoli (con il massimo prezzo fissato a 2 euro al kg), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro).

Quanto alla pasta, sarebbe Cagliari la provincia più cara. Nel capoluogo sardo, infatti, tale bene ha raggiunto la soglia dei 4,7 euro al Kg. Segue Sassari. Il tetto dei 3 euro al kg è stato superato poi a Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia, Pescara. Mentre i costi meno cari li offrirebbero due città siciliane: Messina e Siracusa.

Assoutenti a margine del suo report ha commentato i dati emersi. Purtroppo i prezzi di listino – ha affermato il presidente Furio Truzzi stando a quanto riporta Ansa– sono determinati dalla guerra che ha fatto schizzare alle stelle non soltanto il prezzo del grano ma anche quello di gas e petrolio. Voci queste che incidono considerevolmente nel processo di produzione.

E purtroppo, ha proseguito, questo è un trend destinato a crescere: si pensa, infatti, ad un ulteriore rialzo che potrebbe oscillare tra il +15% e il +30%, involgendo anche altri prodotti.

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Marco Sparta

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