Carburanti e fisco, gli approfondimenti su una società hanno portato a mettere alla luce una truffa sulle accise
Una società di Roma che lavora nel settore energetico operante soprattutto nella provincia di L’Aquila è ritenuta responsabile di una mega froda di ben 9 milioni di euro.
È quanto scoperto da funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) in servizio presso la Sezione Antifrode e Controlli dell’Ufficio di Roma 1 che hanno lavorato con i funzionari del Nucleo Operativo Accise, gruppo costituito nel 2021.
Hanno scoperto, grazie anche al rapporto con l’Agenzia delle Entrate, pesanti frodi sull’Iva recuperando fatture elettroniche emesse e ricevute dalla società che per eludere i costi della tassa sul valore aggiunto utilizzava il sistema della cosiddette cartiere.
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Carburanti e fisco, truffa con le “cartiere”
Si tratta di societarie fittizie usate nelle transazioni commerciali, in modo particolare in passaggi di soldi tra imprese italiane, per risparmiare sull’Iva truffando l’erario con operazioni inesistenti.
Un meccanismo simile era stato organizzato per le fatture emesse simulando cessioni verso paesi extra europei senza la Dichiarazione Doganale di esportazione utile per la non imponibilità dell’operazione.
Oltre alla scoperto di 9 milioni di euro di imposte evase ha anche portato alla sanzione di 15 milioni di euro. I responsabili potrebbero essere accusati di dichiarazione infedele e occultamento delle scritture contabili.
Il campo energetico entra quindi nel mirino della magistratura dopo che si sono accesi i riflettori dovuti dai rincari pensantissimi che stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese.
La Procura capitolina indaga sui rincari di benzina
È di ieri infatti la notizia che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo che mira a indagare su quanto sta succedendo per il caro benzina. Nei registro dei magistrati romani però non ci sono indagati e neanche ipotesi di reati al momento, è solo un’azione che tende far luce e cercare di capire se c’è qualcosa di illecito nello spaventoso aumento di benzina e diesel.
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La settimana scorsa il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva lanciato delle pesanti accuse allundendo che qualcosa di illegale ci fosse dietro i rincari. L’aumento dei prezzi, aveva detto, è “irragionevole”, affermando senza mezzi termini che il motivo potrebbe essere una “colossale truffa” voluta dal nervosismo del mercato.