Truffa alla Lazio, al club di Claudio Lotito sottratti 2 milioni di euro: il responsabile sarà sottoposto a processo
Nuovo importante capitolo del caso Stefan De Vrij-Lazio. Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo la storia del trasferimento del calciatore oggi in forza all’Inter. Calciomercato estivo del 2014, il club di Roma acquista il calciatore olandese dal Feyenoord per 7 milioni di euro. È noto nel mondo del calcio che come quasi tutto, anche i neo tesserati si possono trasferire pagando in rate.
L’ultima viene erogata due anni dopo, nel 2016, valore 2 milioni di euro. Sembra tutto a posto, l’acquisto del calciatore è definitivo, ma qualcosa non va.
I soldi vengono rubati da un hacker francese che si era spacciato per un dirigente del club olandese, un uomo residente in Svizzera che dirotta il denato su un altro conto. La Lazio aveva denuncia l’accaduto e per il responsabile sono gravi le accuse: frode internazionale, truffa e sostituzione di persona.
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Truffa alla Lazio, cosa fece l’hacker
Secondo il pm Edmondo De Gregorio, l’imputato non avrebbe fatto tutto da solo ma operato insieme ad altre persone che non sono state ancora identificate. Il Messaggero riporta che l’uomo, un vero e proprio genio dell’informatica, avrebbe contattato il dirigente della Lazio Armando Antonio Calveri con l’identità digitale del Feyenoord.
Si era praticamente impossessato delle password della società olandese in modo da poter essere accreditato davanti alla Lazio (che nel processo si è costituita parte civile) come il club al quale fare il bonifico, utilizzando numeri di telefoni ed email della società olandese.
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Circa un mese dopo il Fayenoord chiede spiegazioni alla Lazio sul mancato pagamento dell’ultima rata: è in quel momento che tutta la storia emerge e la Lazio denuncia l’accaduto. L’udienza è fissata nelle prossime settimane e si comincerà ad ascoltare le testimoni della difesa.