I comuni stringono i rubinetti, questo non è risparmiare ma chiudere

L’aumento delle bollette mette in ginocchio non solo i privati e le famiglie ma anche alcuni enti pubblici. Occorrono rimedi urgenti.

I comuni fanno restrizioni
Estrazione e distribuzione materie prime (Foto da Pixabay)

L’aumento dei prezzi delle bollette va a toccare, ovviamente, tutti i settori in Italia. Non vi è un settore, un ambiente, se non quello naturale, che non risente dell’aumento dei costi di luce e gas. Si è deciso di vivere in una società che vanta comodità indiscusse e quando queste costano troppo si cade tutti in profonda crisi.

A pagare un prezzo esagerato per le bollette di luce e gas non sono solo le famiglie degli italiani ma ovviamente anche le imprese, le aziende e quindi anche gli enti pubblici. Non dimentichiamo che il prezzo che ora pagano gli italiani è dovuto alle scelte prese da tutti gli altri Paesi che forse non soffrono quanto noi la crisi economica e lavorativa.

Ci sarebbe un ampio discorso da affrontate sul perché i prezzi stanno aumentando e sul perché questo si è reso necessario, ma dato che sono i cittadini a dover pagare forse sono i cittadini che dovrebbero trovare un rimedio. Per ora le condizioni sono drastiche.

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Gli enti pubblici chiudono i rubinetti

I comuni fanno restrizioni
Strade con luci spente (Foto da Pixabay)

Ogni Paese è governato da pochi e vissuto da molti e sono solitamente questi molti ad affrontare le conseguenze delle scelte che vengono prese. Il lavoro è in forte crisi e l’economia sembra subire ogni giorno un inciampo in più rispetto al passato.

Non si prospettano infatti misure definitive che permettano agli italiani di poter avere una sicura e tranquilla indipendenza economica, né ai privati né alle aziende e a quanto pare neanche agli enti pubblici. Questo è quanto si rivela dalle ultime misure messe in atto da alcuni comuni per le strade, impianti, e strutture varie.

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Con l’aumento delle bollette i riscaldamenti sono stati chiusi prima del previsto, alcune luci pubbliche sono state spente dove ritenute non del tutto essenziali e anche alcuni contributi verso associazioni sono stati dimezzati.

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Da non dimenticare che fanno parte degli enti pubblici anche scuole e ospedali e prima di arrivare a togliere l’elettricità e i riscaldamenti in questi ambienti sarebbe il caso di rivalutare alcune priorità nelle nostre scelte di vita. La situazione è critica ma ad averla resa tale è stato l’essere umano e spetta a lui il compito di risistemarla.

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