Il lavoro dei genitori è sempre più a rischio, quali le soluzioni

Il lavoro alla base di tutto, ma cosa succede quando questo viene a mancare? Ci sono state le prime avvisaglie, ora arriva la frattura.

Difficoltà lavoro genitori
Donna al lavoro (Foto da Pixabay)

La crisi lavorativa non si avverte solo dal punto di vista finanziario e quindi dalle entrate e dalla disponibilità economica, ma anche dallo stile di vita e dal benessere psicofisico delle persone. L’impossibilità di soddisfare le proprie esigenze è indice di un problema profondo.

Il primo articolo della Costituzione Italiana afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro…” il che significa che dovrebbe essere assicurata a tutti i cittadini la possibilità di lavorare in quanto questo consentirebbe di contribuire all’organizzazione della vita politica, economica e sociale del Paese.

Una profonda crisi a livello lavorativo va a minare le fondamenta sulle quali poggia una società, e tutti sanno cosa succede se vengono minate le fondamenta di una struttura. Le prime avvisaglie si sono già avute ed ora arriva un altro grido di aiuto dal mondo del lavoro.

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Difficoltà lavorative per i genitori

Difficoltà lavoro genitori
Genitori (Foto da Pixabay)

Da sempre va avanti il dilemma delle donne, madri, sui posti di lavoro. La perenne scelta tra la famiglia e la carriera. Per quanto le donne possano gridare forte ci sono delle regole biologiche alle quali non ci si può sottrarre. Ma come ci sono delle regole naturali per le madri ci sono anche per i padri e quindi al di là dell’aspetto lavorativo delle madri il problema rimane per i genitori di entrambe i sessi.

Circa il 35% dei genitori, con figli sotto i 15 anni, che hanno un impiego lamentano forti difficoltà di conciliazione tra la vita lavorativa e la cura della famiglia. Le problematiche che si lamentano sono gli orari di lavoro eccessivi, turni che si impongono le sere o nei fine settimana. Tutti problemi che denotano una crisi di fondo.

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Infatti la soluzione, e quello che chiedono gli 11 milioni di famiglie in difficoltà, sarebbe l’incremento dei posti di lavoro. Più lavoratori significa possibilità di fare meno turni, più possibilità di ottenere permessi e giorni di ferie. Ma per ottenere questo si dovrebbe vivere in un Paese che permetta un’economia autosufficiente che si rigeneri e che da sola dia la possibilità di migliorare la vita dei lavoratori.

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Ѐ chiaro che se le risorse mancano, se le vendite non avvengono e tutto si ferma ogni lavoro subirà delle maggiori pressioni. Uomini o donne che siano, il Paese si fonda su di loro e sul loro lavoro, purché di lavoro ce ne sia.

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