Green pass a lavoro e Reddito di Cittadinanza allo scadere dello stato d’emergenza: cosa sarà consentito fare
Tutti i lavoratori privati e pubblici dal 15 febbraio 2022 hanno l’obbligo del Green pass per accedere nella sede dove svolgono le proprie mansioni. Il certificato verde è forse il provvedimento più controverso e che ha creato più discussione durante la pandemia, ma se oggi stiamo per uscirne è certamente grazie alle misure man mano adottate e alle vaccinazioni.
La prossima grande tappa nella cronologia della pandemia che nel marzo di due anni fa ci ha fatto conoscere il primo lockdown, è la fine dello stato d’emergenza che cade il prossimo 31 marzo.
L’obbligo per chi ha più di 50 anni dovrebbe rimanere in vigore fino al 15 giugno del 2022. Anche dopo il 31 marzo infatti per questa categoria anagrafica di lavoratori l’obbligo resta mentre decade per chi non ha ancora raggiunto quell’età. Dal giorno successivo entrerà in vigore un regime di accesso al posto di lavoro nuovo sia per il pubblico che per il privato.
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Green pass, come deve fare dal 1 aprile chi non ce l’ha e percepisce il Reddito
La nota del Ministero del Lavoro che ha fatto chiarezza sul punto, la numero 2003, ha spiegato che le regole per il lavoro pubblico e privato si applicano anche ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Quindi per entrare nei luoghi di incontri e alle attività previste per i beneficiari, ci sarà sempre bisogno del Green pass e le modalità cambiano in base all’età.
Resta in vigore la decadenza dal diritto di ottenere il Reddito di Cittadinanza per chi non è in possesso del Green pass. Se ciò dovesse succedere, potrà ripresentare la domanda per ottenere l’agevolazione quando avrà il certificato verde.
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Il governo ancora non ha messo nero su bianco il cronoprogramma – come l’ha definito il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Radio Anch’io – che partirù il 1 aprile 2022. C’è però la certezza di alcune misure che andranno man man ad allentare la situazione. Il Green pass non sarà più necessario ovunque ad esempio negli spazi all’aperto, andando verso un’estate più simile a quelle pre-covid.