Nelle ultime settimane si sta diffondendo una nuova truffa che ha, come unico obiettivo, quello di clonare la carta delle vittime. Scopriamo insieme in cosa consiste.
Quello delle truffe on-line è un fenomeno sempre più diffuso. Delle vere e proprie trappole che si nascondo dietro a degli sms che arrivano in tarda serata oppure nel weekend. Andiamo a scoprire nel dettaglio come riconoscere una truffa per tutelare il proprio conto corrente.
I truffatori cercano di adescare, fingendo di inviare messaggi per conto dell’istituto bancario con lo scopo di ottenere le credenziali e, successivamente, procedere con la clonazione della scheda oppure tentativi di frode.
In quest’ultimo periodo si è avuta un’impennata di truffe del genere soprattutto nell’aretino. Qui, nelle ultime settimane ci sono state moltissime denunce e tentativi di frode attraverso gli sms.
Gli obiettivi più ambiti sono quelli che hanno un conto corrente con la banca Intesa, ma chiunque possiede un conto presso un istituto bancario è in pericolo. Proprio per questo, diversi istituti bancari hanno pubblicato sui propri portali un vero e proprio decalogo antitruffa.
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La polizia postale ha reso noto che nell’ultima settimana molte persone dell’aretino si sono visti prosciugare il proprio conto corrente. Un cittadino, ad esempio, si è visto volatilizzare in pochi attimi circa 17mila . Nonostante tutti gli accorgimenti che le banche mettono in atto, e nonostante anche le campagne pubblicitarie, questo fenomeno continua a fare cadere nel tranello le varie vittime.
Sempre secondo la polizia postale, quello che si è verificato ad Arezzo è un fenomeno che ha una particolarità: la provenienza degli sms non corrispondeva all’est Europa, ma bensì al nord Africa.
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Per fortuna, la maggior parte dei destinatari ha subito cestinato il messaggio fraudolento ma c’è stato un 2 o 3 percento dei destinatari che ha seguito le indicazioni presenti nell’sms. Molto spesso è fatale anche un attimo di distrazione che porta a cliccare su un link, creato ad hoc per clonare la scheda.
Questo tipo di attività fraudolenta porta ad un giro di molte migliaia di euro. Questo denaro viene trasferito in paradisi fiscali oppure in zone dove il controllo bancario è meno rigido come, ad esempio, Inghilterra o Danimarca.