Il Governo è a lavoro per una serie di riforme ancora in ballo, dal catasto alla Fisco: quali sono gli aspetti da cambiare?
Continuano ad emergere problematiche all’interno del Governo che in questo periodo si trova costretto a spostare l’attenzione sulle riforme fiscali e sulla flat tax. Attualmente sono in atto incontri tra il Governo e i partiti per cercare di trovare una soluzione per andare avanti senza incombere in una profonda crisi.
Il ministro Draghi sta lavorando su più fronti per analizzare quali sono le priorità di ogni partito riguardo alla delega fiscale, così da organizzare il calendario per l’esame in commissione Finanze a Montecitorio.
Dal Catasto alle riforme fiscali, quali sono i punti da analizzare?
Sono ancora in corso le trattative e sul tavolo sono questi gli argomenti su cui si sta lavorando:
- prolungamento del regime forfettario per redditi oltre i 65mila euro
- easy tax
- cashback fiscale
Il primo punto da analizzare è il prolungamento del regime forfettario voluto in particolare dal centrodestra, poi l’easy tax che è una proposta del Movimento 5 stelle e si tratta di un’aliquota al 20% in un tempo limitato per tutti gli autonomi che superano i 65mila euro e sono costretti ad entrare nel regime ordinario.
Infine il cashback fiscale, anche questa idea dei pentastellati, vale a dire la possibilità, attraverso la App Io, di accreditare direttamente in conto corrente le detrazioni fiscali, senza far riferimento quindi alla dichiarazione dei redditi.
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Un altro argomento che non può cadere nel baratro è il catasto. Sul Carroccio sono state riportate alcune dichiarazioni dai deputati leghisti Massimo Bitonci e Albero Gusmeroli: “Sul catasto daremo ancora battaglia in Aula alla Camera e poi al Senato, dove i numeri in commissione sono diversi – hanno affermato – Il tema lo abbiamo capito, è solo l’equiparazione ai valori di mercato, così si potrà fare cassa”.
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Hanno proseguito, spiegando quale sia l’obiettivo della Lega: mettere in primo piano una serie di aspetti come la rateizzazione degli anticipi eliminando la ritenuta d’acconto per i professionisti, l’estensione della flat tax fino a 100mila euro con aliquota al 20% e l’innalzamento della no tax area ed estensione della cedolare secca.
