Scadenza saldo Iva, a breve l’ultimo giorno per pagare: qual è lo strumento per coprire la spesa e come fare
L’appuntamento con il saldo dell’Iva è uno dei meno amati da parte dei contribuenti perché è tra i più onerosi. Sono varie le opzioni per poter pagare.
La prima è assolvere con unico versamento. La seconda, invece, è pagare a rate e ovviamente riscuote molto successo tra chi è tenuto a saldare. La terza e ultima opzione è far differire il pagamento in base comunque ad alcune scadenze sulle imposte dei redditi.
La prima rata va comunque pagata entro il 16 marzo, giorno della scadenza, mentre per coprire l’ultima c’è tempo fino al 16 novembre. Lo strumento per pagare è il modello F24. Vediamo come poter realizzare effettivamente il saldo.
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Scadenza saldo Iva, gli interessi e le maggiorazioni se non si paga subito
Se si decide di rateizzare versando la prima tranche entro il 16 marzo e farlo fino al novembre, si devono pagare le rate mensili sempre entro il 16. Se invece si sceglie il differimento alla scadenza delle imposte sui redditi del 30 giugno si va quindi al 30 luglio.
Per quanto riguarda la rateizzazione, ogni mese l’importo è uguale ma dalle successive alla prima si aggiungono 0,33 euro come interessi fissi.
In caso di differimento si applica all’importo dovuto una maggiorazione dello 0,40% di interesse per ogni mese successivo al 16 marzo. La parte aggiunta si applica al saldo non riportato con i crediti indicati nel modello F24.
Si possono rateizzare i pagamenti anche in caso di differimento maggiorando l’importo da versare dello 0,40% per ogni mese dopo il 16 marzo e aumentare l’importo su ogni rata successiva alla aprima dello 0,33% mensile.
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Inolte è possibile posticipare il pagamento al 30 luglio applicando alla somma dovuta entro il 30 giungo un ulteriore aumento di interessi del 0,40%.