Isee e riforma del catasto, si discute molto sull’articolo 6 della legge in discussione: può cambiare qualcosa per i bonus?
La riforma del catasto è l’ultima feroce discussione della politica italiana che sta anche spaccando la maggioranza. Il centrodestra storce il naso davanti all’articolo 6 della legge deroga che ha l’obiettivo di verificare accuratamente tutti gli immobili presenti sul territorio nazionale e scovare eventuali abusi.
L’Isee è lo strumento fondamentale per ottenere bonus e sconti in materia fiscale e non riguarda solo i redditi di ogni singolo componente del nucleo familiare ma anche i beni immobili. Quindi si pensa che l’indicatore della situazione economica possa cambiare dopo la riforma del catasto.
Proviamo a ricapitolare e a ricordare quali sono infatti i beni mobili e immobili che si presentano per ottenere l’Isee. Ci sono i titoli di Stato, i buoni postali, le partecipazioni azionarie, i soldi in giacenza su conti bancari e postali, assicurazioni sulla vita, auto, barche e appunto case di proprietà. Insomma, bisogna presentare ogni forma di possesso e ricchezza che è riconducibile al chi fa richiesta d’Isee.
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La riforma ha subito fatto gridare all’arrivo di nuove tasse ma il capo del governo Mario Draghi ha subito rassicurato che nessuno pagherà di più, almeno fino al 2027 perché ci vorranno cinque anni per cominicare a fare tutte le verifiche.
I controlli mireranno agli immobili non censiti o censiti male ossia che non rispettano la reale destinazione; da verificare anche quelli edificabili accatastati come agricoli e quelli abusivi.
Se un immobile dovesse risultare non in linea con il reale uso attuale, il valore potrebbe salire e quindi, di conseguenza, anche l’Isee sarà diverso con le soglie massime superate che fanno perdere i benefici.
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Il centrodestra si è mess all’attacco dell’articolo 6 che prevede i controlli sostenendo che si tratta di una patrimoniale nascosta. Se Forza Italia è un po’ più timida nella lotta parlamentare (poiché fa comunque parte della maggioranza) chi si è detta assolutamente contraria è Giorgia Meloni che con Fratelli d’Italia si pone all’opposizione.