Gli aumenti di carburanti e materie prime costringono gli italiani ad aprire gli occhi. Si è ancora in tempo per porre rimedi?
Già da tempo ci sarebbe dovuto essere il sentore che alcune cose stavano subendo una seria crisi. Ma essendo stati sommersi per anni nell’incubo, nel terrore e nelle restrizioni della pandemia nessuno ha pensato di dare uno sguardo a quali conseguenze stesse subendo l’economia mondiale.
Il risultato di tale negligenza da parte dei cittadini è stato quello di trovarsi attualmente in una crisi che sembra essere senza confini. Si è iniziati già a dicembre, dove tutti presi dalle restrizioni e dai limiti dovuti a un virus, non si è accorti di quanto il costo dell’elettricità sarebbe aumentato, fin quando non è arrivata la prima bolletta.
Stesso discorso per i carburanti che ora mettono in ginocchio i cittadini italiani e per le materie prime che avranno conseguenze devastanti sull’economia specie se non si troveranno presto accordi nel conflitto bellico nel quale è stretto tutto il mondo.
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Si sta assistendo a un incremento dei prezzi che rischia di non avere precedenti nella storia dell’economia. I beni che sono più colpiti sono ovviamente quelli diffusi a livello mondiale, con maggior richiesta e produzione e sono gli stessi che creeranno maggior disagio in caso di mancata fornitura.
Con la testa chiusa dentro i telefoni e con l’illusoria sicurezza perenne di bonus concessi dal governo i cittadini non si sono curati di quanto stava succedendo nel mondo. Ora ci si torva costretti a tirar fuori gli occhi dagli schermi e ad affrontare la dura realtà finanziaria.
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Solo in una settimana il costo della benzina ha subito un aumento di oltre 8 centesimi, passando dal prezzo della scorsa settimana di 1,870 euro al litro all’attuale che sfiora ormai i 2 euro al litro. Schizza alle stelle anche il costo del gasolio, lo stesso sul quale molti avevano fatto affidamento per i loro progetti di risparmio.
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Anche in questo caso il rincaro si aggira intorno agli 8 centesimi, salendo da un prezzo di 1,740 euro al litro fino a 1,829 euro. Per quanto riguarda invece il gasolio per i riscaldamenti questo è aumentato di oltre 15 centesimi. Infatti l’impennata è passata da 1,565 euro a circa 1,716 euro al litro.