Pensione a 57 anni, si può accedere al trattamento anticipato anche se non si beneficia della legge per assistere un disabile
La pensione è una questione sempre aperta. Tutti i governi che si succedono apportano una riforma o dicono di voler fare. Puntualmente tra caduta anticipata dell’esecutivo o per via di altre priorità, la riforma non viene mai fatta.
Se si realizza, invece, non trova mai l’accordo di tutte le parti e possono nascere leggi come quella voluta dall’ex ministro del governo Monti Elsa Fornero che ha provocato reazioni e proteste e ancora oggi è una delle riforme meno volute.
Nel frattempo milioni di oggi non sanno se mai la vedranno la pensione e restano in attesa di stabilità per il presente e il futuro. Ma anche chi un lavoro ce l’ha a volte è costretto a lasciarlo in anticipo perché deve assistere un familiare invalido al quale sono stati riconosciuti i benefici della legge 104. Sono i cosiddetti Caregive.
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Per ha questa situazione puà accedere nel 2022 all’Ape Sociale con 63 anni e 30 anni di contributi. Per la pensione c’è il sistema che prevede il requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Chi raggiunge quindi il numero minimo di contributi richiesti, qualsiasi sia l’età anagrafica, può presentare la domanda di pensione.
Per andare in pensione a 57 anni c’è l’opzione della RITA, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Essa prevede varie possibilità: andare in pensione dieci anni prima per i disoccupati di lunga data a 57 anni appunto. Uscita cinque anni prima quindi a 62 anni.
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Le alternative prevedono 20 anni minimi di contributi oppure 5 anni versati in un fondo previdenziale. Altre misure prevedono la pensione anticipata contributiva a 64 anni e 20 anni di contributi.