Sembra strano ma una spiegazione c’è: il prezzo del gas è in tremenda salita nonostante la Russia non abbia interrotto le forniture.
Prezzo del gas, dopo la recente escalation di provocazioni verso l’Ucraina, culminata nella guerra vera e propria che Mosca ha mosso a Kiev, con conseguenti uccisioni anche di civili a seguito dei bombardamenti ordinati da Vladimir Putin, ci sono conseguenze anche in altri ambiti.
Ad esempio in quello politico ed economico, oltre che in quello sociale. Dalla Russia parte una considerevole quantità di gas che scalda l’Europa, Italia compresa.
Ma adesso che la UE tutta, ed il nostro Paese pure, hanno approvato delle sanzioni importanti a danno di Mosca, ecco che Putin sembrerebbe sul punto di ordinare, come ritorsione, la chiusura dei propri gasdotti che scaldano l’Europa attraverso la Slovacchia (via Ucraina, n.d.r.) ed i Paesi Baltici.
E questo ha portato già da giorni ad una ulteriore impennata del prezzo del gas. Nello scorso fine settimana alla Borsa di Amsterdam un solo Megawattora ha raggiunto il costo di ben 208 euro, con quasi un +36% rispetto allo scorso 1° gennaio.
Ma a lunedì 7 marzo 2021 è avvenuto anche di peggio, con sempre Amsterdam che ha fatto segnare un a dir poco tragico 300 euro a Mwh e con un ulteriore rincaro mostruoso del 54%. Eppure la cosa strana è che le forniture di gas dalla Russia all’Europa sono in aumento.
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Lo accertano cifre ufficiali, ma la spiegazione di questa stranezza è tutta da ricondurre ad una strategia russa. La paura del taglio di forniture da Est porta i titolari di contratti a lungo termine ad innalzare la loro domanda.
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E, come la principale legge di mercato impone, più sale la richiesta di un bene e più aumenta anche il suo costo. Quindi il prezzo del gas, finché risulterà essere così alto, non dovrebbe comunque fare immaginare in realtà ad un taglio. Gazprom, la società energetica di Stato in Russia, è colei che provvede a questo flusso.