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Fisco e Tasse

Limiti e sanzioni per l’invio della Certificazione Unica, da non sottovalutare

Pubblicato da
Erica Ercoli

L’invio della Certificazione Unica ha un limite oltre il quale vengono applicate delle sanzioni anche molto salate. Ѐ bene fare molta attenzione.

Sito Agenzia delle Entrate CU (Screenshot)

Per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi si richiede la Certificazione Unica. Si tratta di un documento atto a certificare appunto i redditi lavorativi di ogni contribuente.

Tale certificazione va presentata generalmente dai datori di lavoro, dalle pubbliche amministrazioni, dai liberi professionisti o altri enti addetti. Rientrano quindi in questo obbligo tutti coloro che nell’anno di riferimento hanno versato degli importi ai loro dipendenti o comunque ai collaboratori esterni.

In merito a tale documento l’Agenzia delle Entrate ha posto un termine ultimo. La Certificazione Unica deve essere rilasciata a chi ha riscosso le somme in questione entro il 16 marzo, tramite il modello sintetico. Inoltre nella medesima data dovrà essere anche inviata telematicamente all’Agenzia delle Entrate, utilizzando però il modello ordinario.

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Penalità in caso di alcune mancanze

Modello Certificazione Unica (Foto da AnsaFoto)

Per le Certificazioni Uniche del 2022, in caso di errori o mancanze, è possibile applicare il ravvedimento operoso, ovvero è possibile porre ammenda al problema pagando delle sanzioni limitate, solo in alcuni casi. Infatti questo metodo può essere applicato solo nel caso di correzioni a modelli che sono stati inviati entro il termine stabilito e poi ritrasmessi entro un massimo di 60 giorni.

Nel caso del ravvedimento operoso la sanzione può partire da un minimo di circa 30 euro per ogni singola certificazione e arrivare a un massimo di 20.000 euro per anno e sostituta di imposta. Se non si superano questi limiti temporali i ravvedimenti possono essere molto più contenuti.

In alcuni casi, come ad esempio nel caso in cui la Certificazione Unica venga trasmessa entro il 16 marzo 2022 e poi corretta e ritrasmessa entro 5 giorni, non vi è prevista alcuna sanzione. Diverso è quando si superano certi periodi o si omette del tutto l’invio.

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Per quanto riguarda invece certificazioni omesse, tardive o errate è prevista l’applicazione di una sanzione. Questa può essere applicata per un minimo di 100 euro fino a un massimo di 50.000 euro per ogni anno e sostituto di imposta.

Erica Ercoli

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Erica Ercoli