Cercando in giro per i vari social network ecco spuntare degli annunci di vendita di banconote false, a costi davvero irrisori a paragone.
Banconote false, ci credereste che è possibile acquistarle online? O almeno era, prima che le forze dell’ordine si accorgessero della cosa. Che rappresenta ovviamente un illecito.
Il tutto è accaduto nelle Marche, con il Tribunale di Ancona che ha dato il luogo a procedere per il sequestro di un grosso quantitativo di biglietti falsi.
La Guardia di Finanza di stanza a Falconara Marittima ha provveduto sia ad apporre i sigilli sulle banconote false che ad oscurare ben 17 canali presenti su Instagram e che erano utilizzati per piazzare la merce.
Addirittura le persone iscritte in questi gruppi superavano le 430mila unità. Le banconote false replicavano con un accurato margine di fedeltà valute reali in euro, dollari e sterline. Che erano fabbricate con materiali davvero molto vicini a quelli originali.
Era anche presente un listino prezzi suddiviso per quantità, con ad esempio mille euro in banconote false che richiedevano un pagamento di cento euro reali. Mentre per 40mila euro contraffatti ce ne volevano tra i 2500 ed i 3mila reali.
Tutto quanto questo giro era gestito da dei malintenzionati specializzati nella produzione di denaro finto. Il pagamento richiesto era obbligatoriamente in criptovalute.
L’intervento da parte del Tribunale di Ancona e delle Fiamme Gialle ha permesso di scongiurare un potenziale enorme problema.
Pensate infatti a tutte le conseguenze negative che sarebbero conseguite se l’attività del gruppo criminale in questione non avesse trovato la legge a sbarrargli la strada.
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La fabbricazione di denaro falso comporta una pena detentiva compresa fra i tre ed i dodici anni oltre a multe che vanno da un importo minimo di 516 euro ad uno massimo di 3098 euro.
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Proprio per prevenire illeciti di questo tenore, la Commissione Europea ed i Governi centrali stanno attuando sempre di più la progressiva sostituzione di soldi fisici con i corrispettivi in moneta elettronica. Quest’ultima infatti rappresenta una modalità di circolazione di soldi sempre tracciabile.