Assenza sul lavoro per attività sindacale, cosa prevede la legge: chi può ottenerlo e cosa si rischia se è assenza ingiustificata
Le attività dei sindacati sono un diritto della nostra Costituzione ed è alla base dei diritti dei lavoratori. Possono essere riconoscuti permessi dal lavoro per chi deve partecipare a tali attività e ci sono le regole den definite.
Sono consentiti i permessi retribuiti ma sono a rischio anche le sanzioni se il lavoratore non rispetta le regole e quel giorno resta a casa senza lavorare e senza svolgere attività sindacale.
Sono infatti previsti anche dei controlli da parte dell’azienda per verificare se in effetti per quel giorno si sta pagando un dipendente per una giusta causa o se stia provando a fare il furbo.
Vediamo quali sono i diritti dei lavoratori che chiedono un permesso e quali sono i rischi che corrono se abusano dell’attività sindacale.
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Assenza sul lavoro per attività sindacale, chi può chiederlo e quanto dura
Ma qual è un esempio di attività sindacale? Il lavoratore può assentarsi, anche per più di un giorno consecutivo, per una trattativa sul rinnovo del contratto, per una riunione in preparazione di essa o, ancora, per un congresso del sindacato.
Innanzitutto bisogna avvisare il datore di lavoro o l’azienda tramite il rappresentante sindacale almeno 24 ore prima dell’assenza, regola l’art. 23 dello Statuto dei Lavoratori.
Il permesso lo possono chiedere i lavoratori che fanno parte delle Rappresentanze Sindacati Unitati, le Rsu, o i dirigenti sindacali delle rappresentanze sindacali aziendali, le Rsa.
Per quanto riguarda la durata del permesso, dipende dalla grandezza dell’azienda: ad esempio, nelle aziende fino a 200 dipendenti si ha diritto a un’ora all’anno per ciascun dipendente; fino a 3000 dipendenti, otto ore mensili.
Le eventuali sanzioni
Se anziché il lavoratore resta a casa nel giorno in cui ha chiesto il permesso sindacali si tratta di un’assenza ingiustificato e rischia una sanzione. Per questo motivo il datore può fare controlli.
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Ci sono stati casi di licenziamento ma anche sentenze della Corte di Cassazione che ha sostenuto che tale provvedimento è proporzionato contro il lavoratore dipendente e quindi possono esserci anche altre tipi di sanzioni.