Aiuti all’Ucraina, sono milioni i cittadini che stanno scappando e hanno bisogno di ogni tipo di sostegno: uno dei tanti con AirBnb
In tutta Italia è partita la mobilitazione solidale per aiutare il popolo ucraino che sta vivendo il dramma della guerra. Dalle chiese cattoliche e di rito ortodosso alle associazioni di volontariato si sta procedendo alla raccolta dei beni di prima necessita e alla spedizione nei paesi confinanti di Polonia e Ungheria.
Quando accendiamola televisione troviamo anche gli spot del numero solidale, sono dunque tanti i modi per aiutare chi sta patendo il conflitto e uno è tramite la nota piattaforma di affitta case AirBnb.
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Aiuti all’Ucraina, il metodo AirBnb
Già dal 28 febbraio la società aveva messo a disposizione alloggi a breve termine a circa 100.000 rifugiati in fuga. L’azienda è stata aiutata da un fondo per i rifugiati ma poi è anche tanti altri cittadini che da tutto il mondo hanno cominciato a usare la piattaforma.
In pratica affittano stanze o casa come se dovessero fare una vacanza ma sul luogo non si recano. AirBnb in questi casi ha tolto la commissione, non guadagna nulla e fa solo da tramite tra chi paga l’affitto e tra le persone che dall’Ucraina cercano riparo nei territori esteri confinanti.
Ovviamente le truffe sono dietro l’angolo. Non da parte di Air Bnb ma di chi mette a disposizione le proprie case al confine con l’Ucraina ma che in realtà non esistono. È la classica truffe delle case vacanze: sul web ci sono tutte le informazioni sul luogo e la foto ma poi in realtà non esiste nulla.
Dunque per chi vuole compiere questo gesto di solidarietà deve stare attento ad alcuni dettagli come la storicità dell’host e alle recensioni più vecchie utili per verificare la veridicità dell’account.
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Il metodo forse non è tra i più sicuri ma da come testimoniano molti sui social sono tante le persone che da ogni parte del mondo stanno usando la piattaforma per aiutare chi ha bisogno, lasciando un feedback positivo.