Il mestiere dell’inviato di guerra torna d’attualità con la crisi dell’Ucraina, poco conosciuto e poco considerato. Ma si sa quanto guadagna un inviato di guerra?
Fa parte dei mestieri che a volte sembrano rientrare nella sfera del surreale, tanto quanto in quella del necessario. Infatti l’inviato di guerra – tornato d’attualità con la guerra in Ucraina – è una parte del lavoro di alcuni giornalisti che li vede partire verso i fronti bellici con lo scopo di raccontare la verità di luoghi che nessuno vede.
L’inviato di guerra non ha neanche lontanamente la preparazione tecnica, fisica o mentale per affrontare simili situazioni al pari dei militari e delle forze dell’ordine. Si ritrova a dover comprare un biglietto verso una destinazione quasi ignota ma con una motivazione più grande del rischio stesso: raccontare la verità al mondo.
Un mestiere che ha dell’incredibile e che mette i brividi al solo pensiero, eppure forti personalità si sono create dietro a simili esperienze, basta pensare a Oriana Fallaci e a tutto il movimento che ha iniziato e lasciato dietro di sé. Ma in tutto questo ci si domanda se simili rischi e simili esperienze siano ben retribuite.
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Quanto guadagna un inviato di guerra
Facendo un po’ una rapida panoramica della retribuzione in ambito giornalistico non si ha in realtà un riscontro del tutto soddisfacente. Un po’ tutto il mondo della letteratura, della divulgazione onesta e dell’editoria sta subendo delle fratture sempre più permanenti a discapito della cultura e del libero intelletto.
Circa il 20% dei giornalisti che possono essere considerati con un lavoro dipendente percepiscono un reddito medio che non supera i 20 mila euro l’anno. Il 56%, che può essere considerata la maggioranza tra quelli dipendenti, ha uno stipendio che varia dai 20 mila ai 75 mila l’anno.
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Ma la grande maggioranza di chi lavora in questo campo lo fa come freelance e tra questi sono compresi gli inviati di guerra. Quasi sempre si ricevono compensi per i singoli articoli che non vengono pagati più di 100 euro. Difficile forse da credere ma questo è quanto riportano i dati attuali sulla situazione giornalistica in genere, fatta eccezione per alcuni casi in cui il lavoro è ben impiantato e ben strutturato da lunghe carriere dove allora il compenso può essere più che soddisfacente.