Bonus 100 euro in busta paga, tutte le detrazioni da sommare per averne diritto

Non è ancora molto chiaro come calcolare se si rientra o meno nel Bonus 100 euro: entriamo nel dettaglio e capiamo quali detrazioni vanno sommate. 

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(Pixabay)

Il Bonus 100 euro in busta paga, conosciuto anche come Ex Bonus Renzi, è un trattamento integrativo che porta ai lavoratori uno stipendio più alto, pur lasciando invariata la retribuzione lorda.
Ad esempio, se un lavoratore si trova a pagare 400 euro di tasse, con il Bonus 100 euro, ne pagherà solamente 300 ed avrà una maggiorazione in busta paga di 100 euro.

Non tutti hanno capito in che modo calcolare se rientrano o meno tra i beneficiari di questa agevolazione fiscale. Sicuramente, è già stata d’aiuto a tantissima persone nel 2021. Al contrario, nel corso di quest’anno, il numero di lavoratori che ha potuto usufruire del bonus si è ridotto.

Colpa della legge di Bilancio 2022, sono state molte le novità introdotte per quanto riguarda l’IRPEF: dalla riforma delle aliquote al ridimensionamento del Bonus 100 euro.
Infatti, dal 1 gennaio, solamente chi ha un reddito che non supera i 15.000 euro può ricevere il Bonus. A chi possiede un reddito compreso tra i 15.000 e i 28.000, può essere assegnato ma solamente se viene rispettata una condizione: la somma delle detrazioni spettanti deve superare l’imposta lorda che il lavoratore deve pagare.
E’ proprio qui che subentra il problema più grande: spese dei figli, spese sanitarie, spese per ristrutturazione edilizia ecc… quali sono le detrazioni che il dipendente deve sommare per fare il calcolo?
Entriamo più nel dettaglio.

Bonus 100 euro in busta paga: quali detrazioni sommare per fare il calcolo

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(Pixabay)

Se il reddito del dipendente è inferiore a 15.000 euro, non ci sono calcoli da fare: c’è il diritto al Bonus 100 euro.
Ma se il reddito supera i 15.000 euro, è necessario fare dei calcoli e capire se le detrazioni totali superino l’IRPEF da pagare.

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Le detrazioni da considerare per il trattamento integrativo, sono quelle che rientrano nella dichiarazione dei redditi del 2023.
Così come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, contribuiscono alla somma:

  • le detrazioni relative ai carichi di famigli;
  • le detrazioni che spettano per un lavoro dipendente;
  • gli interessi sui mutui presi in carico prima del 31 dicembre 2021;
  • spese sanitarie che superino i 15.493,71 euro;
  • le detrazioni relative all’edilizia, come ristrutturazioni, superbonus 110% e tutte quelle che rientrano nella rateazione prevista dalle leggi.

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Qualora la somma di queste detrazioni dovesse superare l’imposta lorda, la cifra del Bonus riconosciuta equivale alla differenza tra detrazioni IRPEF dovute nel limite di 1200 euro annui.

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