Come annullare bonifico bancario. Si tratta di una operazione possibile, ma per farlo è necessario che non avvenga una situazione in particolare
Annullare un bonifico bancario è possibile una volta che lo stesso è partito? Certo che si, ma a patto che vengano rispettati alcuni paletti. Per prima cosa la somma interessata non deve risultare già accreditata. E questo di solito lascia un margine di tempo di due o tre giorni.
Ciò avviene tra parti che condividono lo stesso istituto di credito, altrimenti ce ne possono volere anche fino a sette nel caso di banche differenti, per annullare un bonifico bancario. Ed i tempi si allungano in maniera ulteriore se il bonifico viene inoltrato dall’Italia verso un conto all’estero.
Influisce poi sulla eventuale volontà di annullare un bonifico bancario anche la modalità di inoltro. Ne esistono due in particolare, da potere attuare o allo sportello della banca oppure attraverso una procedura telematica, definita di “home banking”.
In Italia il tipo di bonifico più diffuso è quello SEPA, che risponde ad un preciso standard bancario condiviso in generale in tutta l’Unione Europea. Poi esistono anche i bonifici periodici, quali ad esempio i versamenti degli stipendi, e che avvengono di solito in automatico. E riguardano anche mutui ed altre rate.
Oppure ci sono i giroconti, che provvedono ad inoltrare una somma da un conto corrente ad un altro del medesimo soggetto, che quindi risulta essere titolare di più cc.
Per diverse esigenze può capitare di dovere trasferire dei soldi da una parte all’altra, sempre della stessa proprietà. Magari perché si raggiungono i limiti di deposito oltre i quali scattano le spese di gestione.
In home banking, un bonifico bancario può essere annullato cliccando sul comando “annulla” che si trova nella sezione della propria area riservata sul sito web ufficiale della banca di riferimento. Assieme agli ultimi bonifici inoltrati sarà presente anche questa voce.
Qualora l’accredito al beneficiario non sia ancora andato a termine, sarà possibile invalidare l’operazione. La tempestività fa decisamente la differenza, specialmente entro le primissime ore. L’annullamento poi fa si che la cifra indicata non si sposti dal conto del mittente.
Può anche essere possibile per lo stesso mittente rivolgersi al destinatario e chiedere la restituzione della somma inoltrata senza giusta causa. In quel caso è probabile anche l’intervento delle forze dell’ordine.
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Nella antipatica situazione di ingiunzioni, per somme inferiori ai 1100 euro non è richiesta la presenza di un avvocato. Invece, con la presentazione di intimi di restituzione di denaro erroneamente accreditato tramite bonifico, chi ha ricevuto tale avviso ha quaranta giorni di tempo per restituire il tutto oppure per opporsi tramite apposita causa.
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Se invece fa seguito un silenzio totale, dopo quaranta giorni il mittente diventa creditore a tutti gli effetti e può richiedere il pignoramento dei beni per l’ammontare della cifra interessata, con l’intervento di un ufficiale giudiziario.