Arrestati i truffatori che smerciavano marche da bollo false in un laboratorio ben attrezzato. Il loro mercato era esteso e anche molto fiorente.
Indagate 18 persone per un traffico illecito di marche da bollo e non solo. Le persone coinvolte nel losco affare avevano allestito, nel Casertano, un laboratorio specializzato nella contraffazione. Da lì le marche da bollo sono poi state smerciate in molte città e provincie.
Per marca da bollo si intende un pagamento per la convalida di atti e documenti pubblici dal valore variabile. Si può acquistare presso le tabaccherie e si applica su vari documenti a fini fiscali che si riferiscano ad operazioni che superino i 77,47 euro.
La falsificazione, o contraffazione di documenti, è un crimine punito dalla legge per l’alterazione o la falsa produzione di materiale volto a un’azione di frode. In questo contesto tutte le persone coinvolte e che verranno considerate colpevoli dovranno risponderne legalmente.
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Il traffico illecito di marche da bollo
A prender parte all’azione fraudolenta sarebbero stati degli avvocati, un parcheggiatore abusivo, i proprietari di un’agenzia immobiliare e i titolari di una tabaccheria. Le indagini sono state condotte dall’Arma dei Carabinieri del comando antifalsificazione monetaria che hanno scoperto il laboratorio di contraffazione.
Munito di supporti di vario tipo il laboratorio vantava sofisticate apparecchiature. Ben organizzato, il laboratorio di produzione truffaldina, era equipaggiato di hardware e software che permettevano di realizzare marche da bollo identiche alle originali.
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Le imposte false venivano poi smerciate su Roma, Napoli, Caserta, Avellino e Salerno e quindi sono state utilizzate da professionisti e lavoratori di vario settore. Questi le hanno applicate su documenti amministrativi e atti giudiziari.
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Il termine dell’attività investigativa ha visto dieci, delle persone coinvolte, sottoposte agli arresti domiciliari, mentre altre cinque dovranno presentarsi alla polizia giudiziaria. Il sequestro si è verificato su migliaia di marche da bollo, per un valore complessivo di circa 200 mila euro, e anche alcune patenti anch’esse contraffatte.
