Ucraina, in partenza da Ercolano e dal resto della provincia pacchi per chi è stato costretto a lasciare il proprio paese
C’è chi risponde alla chiamata alla armi e chi a quella della solidarietà. La guerra in Ucraina è cominciata da meno di una settimana e sono già moltissimi i danni provocati dall’invasione dell’esercito russo.
Abbiamo letto delle migrazioni di civili verso la Polonia e l’Ungheria e visto le strazianti immagini di intere famiglie che cercano rifugio; è proprio oltre i confini nazionali che arriveranno gli aiuti di ogni genere che partiranno da vari Comuni.
A Ercolano, nel Napoletano, la parrocchia del S.S. Rosario è in prima fila sul fronte dell’emergenza. L’appello lanciato su Facebook da Don Gabriele Di Vaio non è caduto nel vuoto e tanti cittadini hanno risposto. C’è chi porta pasta, latte a lunga conservazione, abiti pesanti per combattere anche il freddo dell’Europa centro-orientale e un pensiero particolare per i più piccoli: omogeneizzati, pannolini, biscotti e tutto ciò di cui necessitano.
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Ucraina, pacchi di solidarietà al confine di Polonia e Ungheria
La raccolta è cominciata domenica scorsa e domani i primi furgoni raggiungeranno la chiesa Cattolica di rito Bizantino di via dei Tribunali, nel cuore del centro storico di Napoli. Da lì sabato alcuni volontari partiranno per le zone di confine dell’Ucraina tra Polonia e Ungheria. Non è infatti possibile entrare direttamente nel paese travagliato dal conflitto ed è in quei punti dove ci sono la maggior parte dei bisognosi.
I parrocchiani si sono mobilitati e per tutto il giorno raccolgono tutto ciò che portano i cittadini. Hanno anche ricevuto delle disposizione dalla chiesa di Napoli che provvederà a selezionare il materiale a smistarlo: all’imballaggio, infatti, provvederanno i tantissimi ucraini di Napoli (anche per poter scrivere il contenuto nella lingua madre), particolarmente colpiti dagli eventi.
Anche l’Ambasciata è informata dell’iniziativa che in città sta ottenendo il supporto di tante organizzazione. Sono molte le associazione e gli enti come il Forum dei Giovani che stanno cercando di dare il massimo risalto all’evento.
Se l’emergenza malaguratamente dovesse proseguire non è esclusa che la chiesa di Napoli possa organizzare anche l’accoglienza di chi è dovuto scappare dal proprio paese.
Ercolano non è l’unica città della provincia che si sta mobilitanto. Nella centrale piazza Trieste, a pochi passa dalla chiesa che ha organizzato il centro raccolta, è apparso uno striscione, Ucraine Free, con il simbolo della pace, ma anche in altri Comuni la mobilitazione è grande.
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Sempre in coordinazione con la chiesa di rito Bizantino, Positano, Sorrento, Piano di Sorrento, Sant’Agnello e altre città della Penisola Sorrentina stanno facendo lo stesso raccogliendo beni di prima necessita che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi e che ora sono diventati per alcuni quasi un lusso.