Stato d’emergenza prolungata in Italia: la causa non è la pandemia

Stato d’emergenza in Italia, stop a quello Covid il 31 marzo ma subito approvato un altro: cosa prevede il provvedimento

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Mario Draghi (foto Ansa)

Negli ultimi due anni tra le tante parole ed epressioni che abbiamo imparato causa pandemia, stato d’emergenza è una di questa. Ora si torna a parlare ma non per via del Covid.

Nelle ultime settimane un altro tema, altrettanto doloroso, ha spazzato via dal primo piano delle cronache l’argomento pandemia: la guerra in Ucraina con l’attacco della Russia ha preso il spravvento.

Mentre crescono le preoccupazioni per quanto sta succedendo e per gli effetti (già palpabili con il caro energetico) che potrebbero investire ancora più fortemente il nostro paese, il governo affronta di nuovo lo stato d’emergenza.

Venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha adottato all’unanimità alcuni provvedimenti per l’Ucraina. Mentre negli ultimi giorni giorni sono continuati i bombardamenti e i combattimenti con un danno enorme per la popolazione civile costretta a cercare rifugio, oggi partiranno i negoziati tra le parti.

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Stato d’emergenza in Italia, come si interviene per l’Ucraina

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Ucraini che cercano rifugio (foto Ansa)

Con il cosiddetto decreto Ucraina l’Italia si impegna a tendere la mano al popolo ucraino e il nostro paese sarà in prima fila negli aiuti umanitari e militari. Per fare ciò è stato necessario dichiarare lo stato d’emergenza perché in questo modo il capo del Dipartimento della Protezione civile può emanare alcune ordinanze che sono in deroga alle disposizioni ordinarie, slegandoni dagli iter burocratici e velocizzando le disposizioni.

Nello specifico, lo stato d’emergenza prevede l’invio di soldati e mezzi sul fronte Nato dove richiesto, lo stanziamento dei fondi umanitari per l’Ucraina e il rafforzamento dell’Unità di Crisi del ministero degli Esteri per tutelare gli italiani nel paese. Previsti anche maggiori interventi della Protezione civile in Ucraina.

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Gli interventi militari non possono oltrepassare il confine Nato e sono previsti lpinvio di soldati in Lettonia e Romania con il pattugliamento dei cieli. Aerei e navi anche nel Mar Nero. In totale dovrebbero partire 1.970 soldati circa ed è previsto anche l’nvio gratuito all’Ucraina di materiale militare “non letale” da usare per la protezione dei soldati ucraini.

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