Riscattare gli anni di università potrebbe portare a delle agevolazioni, ma non sempre potrebbe essere davvero vantaggioso. Vediamo le differenze.
Per aspirare a una miglior condizione pensionistica è possibile richiedere il riscatto di alcuni anni passati a fare alcune attività riconosciute. Tra queste c’è ad esempio il tempo impiegato per conseguire una laurea o un dottorato.
Il riscatto del corso di laurea è valido solo se l’interessato ha concluso il percorso di studi conseguendo la laurea o il diploma. Non sono invece ammessi al riscatto gli anni fuori corso ma solo quelli previsti dal proprio piano di studi.
Effettuare il riscatto degli anni spesi al conseguimento della laurea permette in alcuni casi di anticipare l’arrivo della pensione, aumentando in questo modo il periodo contributivo. In altri casi invece permette solo di aumentare l’importo dell’assegno. In molti quindi si chiedono se può risultare sempre vantaggioso riscattare gli anni di laurea.
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Ѐ vantaggioso ottenere il riscatto degli anni della laurea?
Esistono due modi per riscattare gli anni di studio dedicati al conseguimento di un diploma di laurea. Esiste il riscatto ordinario e quello agevolato. Per quanto ormai sempre più persone si affidano a quello agevolato è bene ricordare delle differenze sostanziali.
Scegliendo di riscattare gli anni di studio con il sistema ordinario si va incontro a un calcolo dei contributi da versare che tengono conto dei dati al momento della domanda. Quindi i contributi che l’interessato dovrà versare vengono ricalcolati secondo l’attuale periodo tenendo conto anche del calcolo retributivo pensionistico.
Quindi facendo un esempio in riferimento ai dati relativi all’anno 2021, se si presentasse domanda ordinaria del riscatto di laurea, avendo una retribuzione lorda annuale che si aggira intorno ai 30.000 euro, si otterrebbe una somma da pagare per 4 anni di riscatto di circa 40.000 euro.
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Se invece si scegliesse di optare per il metodo agevolato si potrà accedere alla possibilità di pagare una quota fissa per ogni anno da riscattare. Infatti il costo sarebbe calcolato rispetto al minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Quindi secondo la normativa riguardante domande presentate entro il 2021 la cifra per i versamenti si aggira intorno ai 5.200 euro per ogni anno. Se si dovessero riscattare 4 anni si arriverebbe a pagare poco più di 20.000 euro che potrebbero essere versate in un’unica soluzione o in 120 rate mensili nell’arco di 10 anni.
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Si tratta quindi di versare quasi il doppio della somma se si paragonano i due metodi. Questo ovviamente porta a differenze sostanziali prima fra tutte il fatto che l’incremento sull’assegno pensionistico sarà minimo con il riscatto agevolato. In rapporto si potrebbe calcolare circa 20 euro in più nella pensione per il metodo agevolato e 150 euro per quello ordinario.
Ovviamente ognuno deve fare i calcoli relativi alla propria situazione e alle proprie necessità. Inoltre è sempre consigliabile chiedere parere a qualcuno esperto del settore che possa aiutare nella scelta migliore.