Mentre la Russia fa la guerra all’Ucraina, ecco le azioni petrolifere che incredibilmente potrebbero trarne maggiori benefici.
Nell’era moderna delle guerre non dichiarate, l’inizio di qualsiasi azione militare è destinato a generare confusione. La mossa militare russa di “mantenimento della pace” nell’Ucraina orientale, in seguito al riconoscimento da parte del presidente russo Vladimir Putin di due regioni che hanno dichiarato l’indipendenza, sta modificando l’assetto del mercato energetico mondiale.
Lo stiamo già vedendo da qualche tempo anche nella vita di tutti i giorni. Poiché nulla è causale, è evidente il legame tra aumento del gas e questa crisi geopolitica, con il primo che si è avviato già diverse settimane prima dell’inizio del conflitto.
Speculazioni delle compagnie petrolifere nella guerra tra Russia e Ucraina?
La fase era già pronta per l’aumento dei prezzi del petrolio con l’accelerazione della domanda. A ciò si è aggiunta un’ulteriore incertezza nell’approvvigionamento di fronte alle sanzioni economiche contro la Russia e una possibile interruzione del flusso di gas naturale verso i paesi dell’Europa occidentale dal Paese guidato da Vladimir Putin.
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Da un punto di vista della crisi energetica, i primi giorni di conflitto hanno già portato ad alcuni problemi abbastanza seri, ma la situazione è solo destinata a peggiorare. Anche la scelta di escludere la Russia dallo Swift segnerà un altro punto negativo in questa situazione di crisi internazionale. Di fatto, i danni economici potrebbero essere ben più gravi di quelli creati da qualsiasi altro conflitto bellico nella storia.
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Il prezzo unitario dei barili di petrolio sale e il gas naturale aumenta del 6% già mentre la Russia ordina alle sue truppe di schierarsi in Ucraina. Poi ancora il cancelliere Olaf Scholz sospende la certificazione tedesca del gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia. In questa situazione, sembra essere ormai certa la speculazione che potrebbero portare avanti alcune tra le principali compagnie petrolifere.
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Già in questi giorni se ne vedono i primi risultati: gli analisti vedono un rialzo di almeno 30% per nove titoli legati a compagnie petrolifere fortemente favorite, quando una settimana prima si poteva pensare a un rialzo solo per cinque titoli. A tal proposito, un’analisi più dettagliata è consultabile sul sito MarketWatch, che ha realizzato un report su quanto sta accadendo.