Il Presidente della Confartigianato, Marco Granelli, ha parlato delle conseguenze che il conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avere sulle Imprese Italiane.
Un conflitto, quello che si sta combattendo tra Ucraina e Russia, che avrà conseguenze dal punto di vista economico deleterie per tutta Europa. Compresa l’Italia ed il suo intero comparto economico. A lanciare l’allarme il presidente della Confartigianato Marco Granelli, il quale ha ricordato come già nel 2014, con la crisi di Crimea registrarono ingenti danni.
Russia-Ucraina, l’allarme di Confartigianato: le parole del Presidente Granelli
“Il conflitto in Ucraina e le inevitabili sanzioni alla Russia si ripercuoteranno molto pesantemente sulle imprese italiane” questo l’allarme della Confartigianato Imprese. Il Presidente Marco Granelli ha sottolineato come sia la storia a parlare. Nel 2014, con la crisi di Crimea, si registrarono gravi conseguenze economiche: il rischio è, appunto, che ciò si ripeta adesso. Dati alla mano è emerso che, in quel frangente, le sanzioni comminate alla Russia fecero precipitare del -22% l’export verso la Russia e l’Italia pagò lo scotto più importante con un -28,5%.
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Nell’arco di 8 anni, ha proseguito Granelli, le vendite italiane a Mosca hanno registrato una perdita di quasi 25milioni di euro, ossia circa 3 milioni all’anno. Le piccole Imprese – soprattutto quelle operanti prevalentemente nel settore tessile ed alimentare- esportano in Russia un’ingente mole di prodotti che si concretano nel 34,9% di tutto l’export nazionale.
Maggiormente a rischio sarebbero le regioni del Nord come l’Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia dove si concentra gran parte dell’attività di produzione per beni diretti a Mosca. Le Province maggiormente interessate sarebbero Vercelli, Fermo, Vicenza, Reggio Emilia, Frosinone, Treviso, Bologna e Piacenza.
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Il Presidente Granelli ha, quindi, espresso la propria preoccupazione per il conflitto il quale di certo coinvolgerà numerosi Paesi. L’augurio è che nel minor tempo possibile possano aprirsi trattative di pace e che il dialogo superi la violenza. “Auspichiamo – ha chiosato – che si possano recuperare rapidamente le ragioni del dialogo e riaffermare i valori della libertà e della democrazia per scongiurare effetti ancora più gravi per la vita delle persone, per la sicurezza e la stabilità sociale ed economica dell’Europa”.