La Russia ieri ha rifornito in maggiori percentuali il vecchio continente e ha minacciato Svezia e Finlandia: tema l’uscita dallo Swift
È una guerra non solo sul campo di battaglia che sta lasciando morte e distruzione in Ucraina ma anche diplomatica con altri paesi: minacce, riferimenti a ritorsioni e sanzioni, propaganda e psicologia. Ci sono tutti gli elementi per una storia avvincente ma purtroppo non è un film ma la dura realtà.
Il 24 febbaio, poche ore dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, c’era stato un balzo del 60% del prezzo del gas mentre ieri è calato al 28%. Gazprom, il gigante russo, ha aperto i rubinetti e ha mandato in Europa una quantità maggiore con un + 28% e un aumento verso l’Ucraina del 24%.
Ieri Putin ha anche minacciato di ritorsioni la Svezia e la Finlandia in caso di ingresso della Nato e ha calato momentaneamente la testa come si evince dai dati delle forrniture. Ma sono state le paventate sanzioni dell’Europa a spaventare il Cremlino?
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Russia, tra le sanzioni l’estromissione dallo Swift
Nulla è sicuro ma di certo la possibilità di mettere la Russia alla porta dello Swift ha creato qualche malumore e forse ripensamento a Mosca. Lo Swift è il sistema che consente i pagamenti digitali in tutto il mondo e l’uscita dal circuito bloccherebbe l’intero paese, anche gli stessi pagamenti per il gas.
Un’opzione simili potrebbe però avere ripercussioni anche in Europa e per questo motivo sembra che Italia, Germania e Ungheria abbiano avuto un repentino cambio di idea sull’estromissione della Russia dal sistema tanto che Donald Tusk, ex presidente del Consiglio Europeo, ha criticato – citandoli – i tre paesi in un post su Twitter.
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In un mondo con le economie interconnese come nei giorni nostri è difficile immaginare di poter dare uno schiaffo a un paese senza he gli effetti si possano ritorcere contro. Putin lo sa bene così come tutti gli altri Stati. È come la Guerra fredda che fu, chi spara sa di uccidere il nemico ma anche di farsi male.