Continuano le truffe tramite messaggi e e-mail. I malviventi insistono nell’inviare link ai quali le vittime forniscono i propri dati.
Negli ultimi mesi si è visto un terribile aumento di messaggi falsi volti a truffare chiunque. Arrivano alle caselle di posta elettronica, tramite sms ma anche come messaggi WhatsApp e tutti invitano a cliccare un link.
Ad essere prese di mira sono aziende di un certo rilievo come grandi catene di commercio, istituti bancari ma anche le Poste Italiane. Anche se il meccanismo è sempre lo stesso, ovvero invogliare la vittima a seguire le indicazioni del messaggio, questo viene fornito sempre in modo differente con l’intento di allarmare e far procedere senza riflettere.
L’ultimo allarme che è stato resto noto riguarda proprio un messaggio che apparentemente arriva da Poste Italiane. Si raccomanda sempre di non agire d’istinto e riflettere bene, informarsi e valutare la situazione nel migliore dei modi.
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La truffa che rua i dati delle carte di credito
Arriva una mail che rispecchia in tutto e per tutto la pagina delle Poste Italiane. Il colore, il logo e perfino le parole usate nel testo invoglierebbero a pensare che sia proprio l’azienda dei servizi postali che sta inviando una notifica.
Nel messaggio si avverte che il pacco che si sta aspettando è in giacenza, ma sarà consegnato solo se verrà pagata una piccola tassa entro 48 ore. L’ammontare della tassa è esiguo e si aggirerebbe intorno a 2 euro. Per pagarlo è sufficiente entrare nell’area dedicata ed effettuare il pagamento.
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Nell’effettuare la procedura, una volta che si decide di saldare, è ovvio che per pagare si devono inserire le credenziali della propria carta di credito ed è a quel punto che la carta viene compromessa. Infatti non essendoci Poste Italiane dietro a questo tipo di messaggi e non essendoci alcun pacco da pagare si forniscono in questo modo solo le credenziali ai truffatori.
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A questo punto i ladri possono utilizzare la carta atta al pagamento per altri scopi e svuotarla prima ancora che la vittima possa rendersi conto di quanto accaduto. Si raccomanda quindi sempre la massima prudenza nel fornire i propri dati sensibili e denunciare sempre quanto accaduto.