La crisi economica, la pandemia e la crisi lavorativa si stanno affacciando ora tutte insieme sul panorama italiano, e a pagarne il prezzo sono i cittadini.
Ora che sembra possibile vedere una luce in fondo al tunnel della pandemia è possibile anche fare un piccolo resoconto della situazione. Primo fattore da prendere in considerazione sono le conseguenze delle misure restrittive messe in atto proprio per contrastare la diffusione del virus.
Tali restrizioni hanno comportato come primo evento il lavoro da casa. Lo smart working ha concesso di mantenere attivi molti servizi a spese di ogni lavoratore. Infatti il consumo di energia elettrica, per i computer e altri strumenti necessari per il lavoro di ufficio, o per il riscaldamento, visto il tempo trascorso in casa, è aumentato notevolmente nelle case degli italiani.
Inoltre la chiusura delle aziende, per diversi periodi o definitiva per cessazione attività, di negozi e della ristorazione ha portato a un terribile calo dell’economia. Il danno infatti non è solo per il proprietario dell’attività che fallisce ma per tutti i dipendenti, le loro famiglie e tutte le altre attività che queste sostenevano. Alcuni dati rendono chiara l’attuale situazione degli italiani.
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Aumento delle spese e calo dei risparmi
Nella situazione di crisi che si è vissuta e si sta ancora vivendo circa il 45% degli italiani hanno eroso i propri risparmi o hanno contratto dei debiti per poter sopravvivere. In questa percentuale il 70% rientra nella classe del ceto popolare, quella che avrebbe dovuto ottenere maggiori sovvenzioni.
Sale invece al 49% la quota delle famiglie che si sono trovate costrette a ridurre quelle spese considerate non connesse all’immediata sopravvivenza. Ovviamente tutto questo ha avuto origine dall’aumento di alcune spese e dall’inadeguatezza delle entrate.
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Se ne parla molto in questi tempi e quindi non c’è da stupirsi se il 59% dell’aumento delle spese è dovuto alle bollette dell’elettricità, gas e acqua. Viene subito dopo l’incremento dei prezzi dei generi alimentari, delle spese impreviste e poi delle spese sanitarie. Si fa presente che la riduzione degli stipendi, complice di questa caduta economica, è salita del 36% nell’ultimo periodo.
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Analizzando infine le spese i cittadini sono costretti ad affrontare e per le quali hanno riscontrato maggiore difficolta troviamo al primo posto le spese impreviste e quelle considerate importanti, come l’acquisto di un elettrodomestico. Seguono le spese dentistiche e mediche alle quali in molti hanno rinunciato a favore di altre ritenute più importanti come le bollette. Si ricorda infatti che circa il 50% della popolazione italiana riscontra grandi difficoltà nell’affrontale la quotidiana spesa di generi alimentari.