Guerra Russia-Ucraina, l’ex gigante sovietico ha attaccato: si possono rompere i fili che si legano all’economia italiana
L’ora X è purtroppo scoccata e i social sono già pieni delle foto di edifici fumanti in Ucraina. La guerra è cominciata e al di là di qualsiasi retorica, non conviene a nessuno, se non ovviamente a chi la fa.
Come tutti gli sforzi bellici ci sono dei costi ma chi attacca ha messo in conto che conviene farlo perché avrà senz’altro da guadagnarci. Il mondo grida che bisogna fermare Putin, lo fanno la Nato e l’Europa. Oltre al dramma delle vite umane, è che la principale perdita, ci sono i danni economici che col tempo rischiano di uccidere comunque milioni di persone.
In un mondo sempre più interconnesso con le economiche che si toccano e interagiscono, anche l’Italia ha tanto da perderci nel conflitto.
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Guerra Russia-Ucraina, perché conviene la pace anche a Putin
La Russia per il nostro paese è la 14esima destinazione al mondo per le merci che produciamo e lo scambio commerciale tocca i 20 miliardi di euro. Poi c’è soprattutto l’approvigionamento di gas con l’Italia che dipende da quello russo per ben il 40%.
La Russia esporta in tutta Europa il 67% e ciò è l’altra faccia della medaglia e significa che il Putin ha tutti gli interessi affinché torni una situazione di pace e benessere, sociale ed economica.
La peggiore delle ipotesi è che possa esserci un rischio domino ma è difficile immaginare una chiusura totale del gas verso il vecchio continente, evento che non si è verificato neanche durante la Guerra fredda anche se qualcosa è già successo.
Le forniture all’Unione Europea nell’ultimo anno hanno registrano un calo in modo particolare nei primi due mesi dell’anno, avendo come conseguenza un aumento dei prezzi.
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Restano però i timori per famiglie e imprese, soprattutto per quelle che operano nei territori che purtroppo ora si possono definire di guerra.