Sarà introdotta una nuova tassa sulla nicotina, è all’interno della Milleproroghe approvato dalla camera, ecco di cosa si tratta.
Cambiamenti in arrivo sotto ogni punto di vista. Anche il mondo delle sigarette sta subendo una trasformazione, prima con l’inserimento nel mercato delle sigarette elettroniche e adesso con la nicotina pouches.
In Italia sta per arrivare la nicotina in bustina che si inserisce tra il labbro superiore e la gengiva così da essere rilasciata nell’organismo senza alcuna combustione. Le novità, però, non finiscono qui visto che questo prodotto sarà tassato proprio come le sigarette elettroniche.
Tassa nicotina, in cosa consiste?
Il Milleproroghe è stato approvato dalla Camera ed è il decreto che prevede le norme sulle sigarette elettroniche e nicotine pouches. Per il 2022 l’aumento del 5% sulle sigarette elettroniche sarà bloccato, mentre verrà introdotta la tassazione della nicotina in bustina. L’imposta di consumo sarà pari a 22 euro per chilogrammo.
Nel documento si legge che la cifra riguarda tutti i prodotti di inalazione senza combustione costituiti da sostanza liquide, contenenti o meno nicotina.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE>>>Farmaci scaduti: uno spreco che ci costa centinaia di euro. Come risparmiare e come smaltirli correttamente
Riguardo a tale novità l’Italia si è divisa in due parti, da un lato chi è a favore della nicotina pouches e dall’altro chi invece non vede il prodotto utile. Tra i parlamentari c’è chi ha votato contro l’emendamento.
Tra questi il partito di Forza Italia che ha spiegato: “Un atto proposto che trascura completamente la filiera del tabacco, che invece necessita, come chiediamo da tempo, di essere attenzionata in modo diverso anche per ciò che attiene le misure fiscali che devono essere revisionate. – ha affermato Raffaele Nevi, vicepresidente – Secondo noi il tabacco italiano rappresenta investimenti e posti di lavoro e non può essere in alcun modo dimenticato”.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE>>>Bonus cultura: quando scade il termine per presentare domanda
Anche Alternativa c’è è contro questa decisione perché spiega che l’emendamento sembra essere stato inserito all’ultimo e favorisca la British American Tobacco, una multinazionale britannica che si dedica alla produzione e alla vendita di sigarette, tabacco e altri prodotti a base di nicotina.
