Il governo Draghi ha fatto poco per aiutare il settore colpito dala pandemia: le parole di un imprenditore in prima serata
Da quando è scoppiata la pandemia il mondo è cambiato. Crisi economica, psicologica e interi settori messi in ginocchio. In particolare la ristorazione: un campo che fin dai primi gioni del marzo 2020 ha chiuso i battenti per poi riaprire con numerI limitati, misure di prevenzione per evitare la diffusione del virus e tutto ciò che ne è seguito.
Come se non bastasse a tutto ciò si è aggiunta un’altra emergenza che a fatto alzare i prezzi del gas provocando il caro bollette. Molti imprenditori e commercianti hanno visto recapitarsi fatture elettriche di migliaia di euro. Uno sfogo importante è arrivato ieri con le parole di un ristoratore a DiMartedì, programmma condotta da Giovanni Floris in prima serata su La7.
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Paolo Bianchini è un imprenditore del settore e presidente di Italia Mio (Movimento imprese ospitalità). Nel corso dell’intervista ha detto che alle misure sanitarie non sono state affiancate le giuste e necessarie misure economiche che potessero dare sostegno e respiro al settore e tutta la filiera.
Poi muove un’accusa diretta al governo Draghi quando dice che ha tolto tutto ciò che le imprese avevano prima come sostegno. Ora sta arrivando il conto, ha spiegato, ossia che ogni giorno tante aziende falliscono.
Il governo Conte ci ha aiutati, ha affermato Bianchini, anche se in maniera esigua, e nel primo anno di pandemia gli stessi fornitori è come se avessero fatto da anche. Cassa integrazione Covid, crediti imposte affitti e moratorie sui mutui.
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I crediti devono essere sospesi, dice, perché bisogna dare senerità a milioni di persone. In alternativa tutti porteranno i libri in tribunale e il giorno dopo andranno all’Inps per l’assegno di disoccupazione. Proprio il giorno prima, ha ricordato, un associato di Mio di Macerata dopo che negli ultimi due hanno ha provato a restare a galla, ha dichiarato fallimento.