Incredibile ma vero, in Venezuela è stata posta una tassa sull’aria e costa circa 20 dollari a persona. Sui social piovono i commenti.
A causa delle continue tasse che escono fuori sulla proprietà di un televisore, di un’automobile, dell’iva in aumento, del canone Rai, si è sempre detto ironicamente che ci avrebbero fatto pagare anche l’aria che respiriamo.
Ora la cosa non è più tanto ironica dato che in Venezuela hanno trovato il modo di far pagare effettivamente una tassa sull’aria che si respira. Le persone non sono state molto a favore di questo nuovo pagamento e hanno inviato il loro disappunto tramite i social. La notizia venne riportata qualche tempo fa dalla BBC.
In realtà la questione è un po’ più seria di quello che sembra e ha dietro di sé delle fondamenta che, specie in questo periodo, dovrebbero far riflettere in molti. Infatti potrebbe trattarsi di una trovata rivoluzionaria come di un modo come un altro di sfruttare la situazione.
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La tassa sull’aria che si respira in un aeroporto
A quanto risulta in un aeroporto in Venezuela è stata introdotta, oltre alle altre varie tasse sui passeggeri, sui bagagli, tasse relative ai carburanti, anche la tassa sull’aria che si respira. Equivarrebbe a circa 20 dollari americani per ogni passeggero pronto a prendere il volo.
Questa nuova imposta sembra essere dovuto all’installazione di un nuovo depuratore di moderna tecnologia che utilizza l’ozono per sanificare l’ambiente. In questo modo tramite il sistema di climatizzazione dell’aeroporto si andrebbe a sanificare l’aria eliminando alcuni batteri portati dalle migliaia di passeggeri.
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Secondo un comunicato stampa del Ministero dell’Acqua e dei Trasporti Aerei pare che quello in Venezuela sia il primo aeroporto in Sud America ad utilizzare questa nuova tecnologia, eppure è la prima volta che si sente tanto parlare di una simile tassa.
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Infatti anche se il costo viene ammorbidito dall’idea che il tutto serva a proteggere la salute dei viaggiatori, questi ultimi non sembrano molto felici della novità. Infatti non vogliono essere loro a dover far rientrare i costi per una spesa fatta per un nuovo sistema di climatizzazione. Quindi oltre al rincaro di biglietti, tasse e carburante non hanno piacere di pagare anche l’aria e sui social hanno esposto tutta la loro contrarietà.