Soglia del contante, la maggioranza si divide con Lega e Forza Italia che votano l’emendamento che fa circolare più contante
Tra le tante misure messe in campo dai governi negli ultimi anni per combattere la diffusione dei soldi in nero e dell’evasione fiscale, ci sono anche, di contro, decisioni che vanno in direzioni opposte.
Dal 1 gennaio 2022 la soglia massima per i pagamenti in contante era di 1000 euro, ora con un emendamento notturno al decreto Milleproroghe è stata riportata a 2000 euro, rinviato al 1 gennaio 2023 prossimo quella di 1000 euro.
Lo ha voluto Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, l’unica formazione in opposizione che ha trovato sponsor in due elementi del governo, la Lega e Forza Italia, e ora rivendicano di chi sia la vittoria. Furiose le reazioni politiche come quella di Giuseppe Conte che ha accusato il centrodestra di essere a favore della legalità a giorni alterni.
Al momento la limitazione è di 1000 euro (per la precisione, 999,99 euro) in attesa della decisione della Camera definitiva, il via libera o il no.
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Soglia del contante, cosa succede per prelievi e versamenti sul conto
Qualsiasi sia la decisione del governo, non cambierà nulla per i prelievi o versamenti. In questo caso la soglia dei 1000 euro non si applica e si possono mettere tutti i soldi che si vuole sul proprio conto e ritirare qualsiasi cifra desiderata, salvo regole della banca. Non si tratta di una transazione tra due diversi soggetti, pertanto al titolare del conto non si applicano le misure.
La Camera oltre a decidere se continuare a mantenere la soglia dei 1000 euro, dovrà stabilire anche quali saranno le sanzioni per chi infragge la legge. Ricordando che la soglia, qualsiasi essa sia, va rispettata sia da chi paga sia da chi riceve, oggi chi la infrange rischia una sanzione che va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.
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Non c’è punizione solo per il passaggio di denaro ma anche se a fatto compiuto la segnalazione viene omessa: in questo caso si può pagare dai 3000 euro ai 15000 euro.
