Per colpa del malware TrickBot le società di sicurezza informatica faticano a trovare delle contromisure durature ed efficaci, è emergenza.
Il malware TrickBot è una delle tante entità malevole che circolano nel web e che, al pari delle altre, può infettare qualunque dispositivo in qualsiasi momento.
Un report compiuto da alcune società di sicurezza in ambito della rete indica proprio in questa minaccia una delle insidie più difficili da contrastare.
Infatti il malware TrickBot è in costante aggiornamento e si presenta ciclicamente con delle nuove versioni, le quali si dimostrano sempre più aggiornate e resistenti all’operato di software antivirus e simili.
Come negli altri casi analoghi, pure il malware TrickBot ha come obiettivo quello di alleggerire il conto corrente degli sfortunati utenti che hanno la mala sorte di imbattersi in questo enorme pericolo.
Malware Trickbot, un pericolo che non può essere fermato
Il funzionamento di TrickBot è estremamente subdolo oltre che dannoso. Questa minaccia è comparsa nel 2016 e da allora ha sempre messo a dura prova le misure di sicurezza non solo di privati cittadini ma anche di istituti bancari e di altri enti ufficiali.
Le difficoltà nel contrastare questo malware sono aumentate in particolar modo a partire dal 2020. Sempre dei report dettagliati fanno sapere che ci sono circa centoquarantamila dispositivi finiti con l’essere infettati da TrickBot.
I sistemi colpiti fanno parte in diversi casi di soggetti importanti operanti sul web, come multinazionali dell’e-commerce, dei servizi finanziari o di quelli della comunicazione e della tecnologia. Non ci sono antivirus ed antimalware che tengano in questi casi.
Come possiamo difenderci
Perché ad ogni contromisura corrisponde sempre una risposta importante da parte degli hacker. I quali riescono ad ingannare molti utenti al giorno.
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Chi finisce con il cascarci di solito fa troppo affidamento sulla buonafede del mittente e non immagina di stare per finire in una grossa trappola.
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Per evitare qualsiasi problema di questo tipo si consiglia di non dare ascolto ad e-mail e sms che risultano inviati da banche, assicurazioni, da Poste Italiane, Amazon, eBay, Inps e simili. Tutti soggetti che in realtà forniscono comunicazioni tramite le aree riservate dei rispettivi siti web ufficiali.