Il servizio Google Drive, utilizzato da milioni di persone ogni giorno, è finito sotto attacco da mesi ed ora i pericoli sono all’ordine del giorno.
Google Drive è diventato un pericoloso ricettacolo di virus e di malware, oltre che di altre minacce del web. Da quando i servizi di immagazzinamento e di condivisione in cloud dei dati si sono affermati, diventando uno standard, ecco che in maniera direttamente proporzionale sono aumentate anche le situazioni di rischio in tal senso.
A sostenere la particolare esposizione al pericolo di restare infetto di quanto salvato su Google Drive è Netskope Threat Labs, una società di sicurezza informatica, le cui ricerche parlano addirittura della metà totale dei documenti esaminati attraverso i quali entità malevole hanno trovato veicolo.
Questa statistica fa riferimento al 2021, anno in cui Google Drive ha tolto il primo posto di questa scomoda competizione al servizio OneDrive di Microsoft. Quest’ultimo servizio è ben distante, al 19% di dati infetti da virus, malware, trojan e simili.
Poi seguono Sharepoint (15%), Gmail (4%) e Boz (3%). Riguardo alla tipologia di dati più soggetti a contaminazione virtuale dannosa, spiccano in particolare i documenti Office e Google Docs, oltre che i diffusissimi PDF.
I soggetti che sono attivi nell’ambito della cyber sicurezza consigliano di prestare sempre massima attenzione ai dati che si è in procinto di consultare. Bisogna sempre munirsi di ottimi antivirus e di altri software predisposti a garantire la sicurezza del proprio pc e dei propri spazi cloud.
Inoltre è altrettanto importante scegliere password che siano il più sicure possibili. Dimenticatevi i classici “1234”, “abcd”, “000” e simili. È fondamentale scegliere dei pin e delle sequenze alfanumeriche che siano il più complesse possibili.
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Inoltre le password stesse andrebbero sempre cambiate con una certa periodicità, oltre a sceglierne di diverse per ogni situazione.
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Ne va della sicurezza della nostra privacy e dei nostri conti correnti. E la stessa cosa dovrebbero fare anche le aziende di vario tipo, le cui maglie di sicurezza finiscono con l’essere bucate.