Tangentopoli, 30 anni dopo: chi è rimasto di quel pool e cosa fanno oggi i magistrati (alcuni ex) che hanno segnato la storia
Trent’anni fa si gridava il nome di quel magistrati in piazza. Il più popolare era Antonio Di Pietro, l’uomo che con l’aiuto dell’imprenditore Luca Magni fece arrestare Mario Chiesa che aveva appena ricevuto una mazzetta.
Si scandivano slogan in strada con rime per incitare i magistrati ad andare avanti, a fare pulizie. Fu vera gloria o no, fatto sta che l’inchiesta Mani pulite ha posto fine a un’era, chiamata Prima repubblica, con profonde trasformazioni politiche.
Cosa fa oggi Antonio Di Pietro? Vive nella sua Montenero di Bisaccia, in Molise, e si cura dei propri vigneti. Molte vite le sue, da Pm a indagato, da fondatore di partito a ministro. E proprio quella formazione politica l’ha portato alla fine della sua attività pubblica. L’Italia dei Valori man mano aveva perso attrattiva sugli elettori che reclamavano onestà, per i continui cambi di casacca fino a quel servizio di Report che indagò sulle case di Di Pietro e il partito.
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Tangentopoli, Pool Mani pulite: chi erano i magistrati
Pier Camillo Davigo, giudice di Cassazione e membro del Csm, è alle prese con le chieste di Amara e della cosiddetta Loggia Ungheria e si è dedicato alla scrittura di saggi. Si è scontrato con Francesco Greco che nel pool si occupava dei crimini finanziari e ha poi preso il posto di Procuratore capo di Francesco Emilio Borrelli, l’uomo scomparso nel 2019 che quel gruppo l’ha guidato in quegli anni turbolenti.
C’era poi Gerardo Colombo che a Roma aveva indagato sulla P2 e Liggio Gelli. Borrelli lo volle accanto a Di Pietro per continuare sulla strada tracciata dall’arresto di Chiesta.
Ilda Boccassini precedentemente aveva lavorato con un collega che rappresentava un altro noto pool di magistrati, quello antimafia di Palermo che aveva istitutito il Maxiprocesso.
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Era amica di Giovani Falcone e avevano seguito gli affari della mafia al Nord Italia con l’inchiesta Duomo Connection. Del pool non c’è più neanche Gherardo D’Amborsio, morto nel 2014.