Quanto costa mantenere un conto corrente nel 2022: l’associazione Altroconsumo ha effettuato una stima di raffronto sulle spese con l’anno precedente.
Ormai quasi tutti posseggono un conto corrente. Ogni banca cerca di offrire ai propri clienti le migliori condizioni ed i migliori prodotti. Ma per quanto gli istituti di credito possano provarci, quest’anno rispetto al 2021, i costi di gestione sono aumentati. A rilevarlo un’indagine di Altroconsumo dalla quale è emerso un consistente incremento.
La nota associazione ha anche individuato quali sono allo stato attuale gli Istituti di credito che offrono le migliori condizioni mettendo sul podio una giovanissima banca. Sorpresa, invece, per quanto riguarda i colossi della finanza che scendono ben sotto le aspettative proponendo dei prodotti non così vantaggiosi.
In Italia il costo dei conti correnti nel 2022, rispetto all’anno precedente, è aumentato in modo considerevole. Stando ad un’indagine di Altroconsumo, infatti, riporta Il Giornale, sarebbe emerso come nel mese di febbraio l’incremento sarebbe stato pari ad un +7/14% in più rispetto al 2021. Ad influire, anche il pagamento di un canone qualora si possegga un bancomat.
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La nota associazione per stilare il suo studio ha preso in considerazione le nuove offerte di mercato ed i costi delle commissioni suddividendo l’utenza in giovani, pensionati e famiglie. Dal rapporto, riferisce Il Giornale, è emerso che l’Icc, ossia il costo complessivo di un conto corrente, all’anno sarebbe cresciuto per i secondi del 12% che si traduce in 87€ in più, mentre per gli ultimi del 13% ossia un incremento di 78€.
I giovani sarebbero quelli più agevolati. In forza dell’età, infatti, maggiori sono le agevolazioni di cui possono usufruire e soprattutto a loro vengono riservate più ampie offerte.
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Altroconsumo ha anche individuato le Banche con i migliori costi di gestione mettendo al primo posto Che Banca!, al secondo Monte dei Paschi di Siena ed infine, sul podio, la BPM. Fanalino di coda Unicredit e Bnl Bnp Paribas. In sintesi, quindi, grandi colossi della finanza non offrirebbero prodotti altamente competitivi tanto da non riuscire a guadagnarsi neppure la medaglia di bronzo.