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Attualità

Antitrust, multa milionaria per diverse società dei contatori dell’acqua: il motivo

Pubblicato da
Marco Sparta

L’Antitrust ha comminato una multa da ben 10 milioni di euro alcune società che gestiscono la fornitura dei contatori dell’acqua: il motivo.

(nordroden – Adobe Stock)

Una multa salatissima quella comminata dall’Antitrust alle società G2 Misuratori S.r.l., Maddalena S.p.a., Itron Italia S.p.a., Sensus Italia S.r.l. a Socio Unico e WaterTech S.p.a. Aziende, queste, tutte impiegate nella gestione della fornitura dei contatori dell’acqua. Ad avviso dell’Autorità sarebbe stata accertata la sussistenza di un accordo che avrebbe condizionato numerose gare d’appalto.

Antitrust, multa da 10 milioni per alcune società che gestiscono fornitura dei contatori dell’acqua

(Simon Kadula – Pixabay)

Per l’Antitrust le società G2 Misuratori S.r.l., Maddalena S.p.a., Itron Italia S.p.a., Sensus Italia S.r.l. a Socio Unico e WaterTech S.p.a si sarebbero accordate condizionando numerose gare d’appalto. Grazie alla loro intesa, si sarebbero aggiudicati tra il 2011 ed il 2019 quasi la totalità di lotti in quel periodo. Oltre alle società poc’anzi indicati anche quelle che le controllano: la Itron Inc., la Sensus Metering Systems (LuxCo 3) e la Sàrl e ARAD Ltd.

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La multa sarebbe salatissima, ben 10 milioni di euro, che corrisponde ad un quinto di quanto ottenuto con l’aggiudicazione delle gare – riporta la redazione de La Stampa. L’Antitrust avrebbe sottolineato come il quadro probatorio sarebbe ben saldo. Da quest’ultimo sarebbe emerso come le diverse società fossero solite confrontarsi. Prova regina sarebbe un documento anonimo giunto poco dopo l’inizio delle indagini al cui interno sarebbero stati raccolti circa 70 fax in cui si leggevano attività di coordinamento delle gare inviati a ridosso di questi ultimi ed alcuni nei quali si parlava proprio di appuntamenti per incontrarsi.

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L’Autorità, riportano i colleghi della redazione de La Stampa, si sarebbe accorta che questa rete di incontri avveniva sia di persona sia avvalendosi di mezzi digitali come ad esempio Skype e WhatsApp.

In sostanza le società si confrontavano dandosi indicazioni sui minimi e i massimi dei prezzi o dando indicazioni di non partecipare studiando addirittura il motivo. Secondo l’Antitrust queste intese hanno annullato la concorrenza, turbando le gare d’appalto.

Marco Sparta

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