Il calciatore dell’Inter vittima di truffa, è un fatto che risale a molto tempo fa e lui era un grande talento
Non sarà annoverato tra i calciatori più forti di tutti i tempi ma Lennart Skoglund detto Nacka, dal nome del quartiere di nascita a Stoccolma, di talento ne aveva.
Classe 1929, partecipa al mondiale del 1950 e incanta tutti per la capacità che ha di superare gli avversari in dribbling. Pratica dunque un calcio brasiliano prima che ancora lo facessero i brasiliani.
Dopo il mondiale lo vuole proprio il San Paolo ma la sua società, l’AIK Stoccolma, diece no ai 10mila dollari offerti. Arriva poi l’Inter che ne offere molti di più e lo porta a Milano.
La prima stagione è la 1950-51 e va più che bene con tanto di gol vittoria nel derby. La secondo delude un po’ perché si fa prendere dalla vita di Milano e cade nel vizio dell’alcol. C’è comunque fiducia in lui, l’Inter gliela rinnova e fa bene perché si riprende ma di tanto in tanto ha qualche caduta con la bottiglia.
Non segna moltissimo, però lo fa fare con gli assist e diverte per come giocata. I nerazzurri vincono due scudetti consecutuvi, Nuccia Zirilli, un ex miss Calabria, Nuccia Zirilli, ma l’alcol è subdolo e si ripresenta di tanto in tanto.
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Arriva il mondiale 1958, quello giocato in casa ma vinto dal Brasile che ha un giovane talento in squadra, un 17enne di nome Pelè. Precedentemente aveva avuto una stagione non molto esaltante e sperava di rilanciarsi con la vittoria della Coppa del Mondo.
Torna all’Inter ma i rapporti con la società sono deteriorati anche perché scopre che a Milano è rimasto vittima di una truffa. L’evento lo distrugge e trova “conforto” nella bottiglia. Va alla Sampdoria e resta per tre stagioni, poi al Palermo e viene pagato a gettoni.
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L’alcol lo distrugge sempre di più, Skoglund scappa dall’Italia lasciando la famiglia. Torna in Svezia e trova posto in una squadra, l’Hammarby. Viene trovato morto a 46 anni, a causa dell’alcol, ma qualcuno dice che è stato suidicio.