L’importanza dello scontrino in una compravendita. Le multe sono salate e i controlli intensi, ma chi è che dovrebbe pagare?
Lo scontrino che dovrebbe essere fornito ad ogni acquisto viene quasi sempre prontamente buttato dall’acquirente, tanto che sembra risultare un inutile spreco di carta. In realtà non è proprio così, infatti lo scontrino oltre ad avere un valore fiscale evita anche molti problemi.
Ma quello che ci si domanda spesso è cosa potrebbe accadere se in caso di controllo da parte delle autorità se si fosse in possesso di merce acquistata ma non si avesse lo scontrino. Raramente si potrebbe pensare che i prodotti siano stati rubati e quindi chi potrebbe essere più a rischio di sanzione non sarebbe il compratore ma il commerciante.
Ci sono infatti multe salate sia per chi non emette lo scontrino sia per chi risulta essere impossibilitato ad emetterlo. Per il valore che lo scontrino ricopre la legge non accetta un malfunzionamento nel sistema e chi ne è vittima deve assolutamente corre ai ripari.
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Lo scontrino è un documento fiscale, al pari delle fatture, che attesta lo svolgimento di una transazione economica nel rispetto della legge. In esso sono presenti dati relativi all’acquisto effettuato che hanno valenza fiscale per molti fini importanti. La legge afferma che nel caso un commerciante non emetta lo scontrino a conclusione dell’acquisto questo può essere multato per il 100% del valore dell’IVA relativa a quella compravendita.
Si precisa però che il valore della multa non può essere inferiore a 500 euro. Quindi nel caso in cui non venga emesso lo scontrino il commerciante potrà essere multato minimo per 500 euro. Ma c’è di più. Nel caso in cui un compratore venga controllato dalle autorità e in assenza della dovuta ricevuta si vada a controllare anche il commerciante e questo non sia in possesso della cassa allora le ripercussioni cambiano.
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Ѐ prevista una multa che va dai 1.000 ai 4.000 euro per coloro che sono sprovvisti di cassa e dai 250 ai 2.000 euro per i commercianti che hanno la cassa ma non è funzionante. Quindi lo scontrino è qualcosa di necessario per il venditore più che per l’acquirente. Infatti, anche se in Italia si pensa diversamente, lo scontrino non sarebbe necessario neanche in caso di cambio della merce.
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Dimostrare di aver fatto quell’acquisto è possibile farlo in diversi modi. Primo fra tutti il pagamento presente nella lista movimenti della carta che è stata utilizzata. In definitiva quindi il compratore può effettivamente disfarsi dello scontrino. infatti a meno che non gli occorra per qualche detrazione fiscale non ha alcun dovere o motivo per conservarlo.